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Martedì 16 Agosto 2011 11:59

La chiocciola, stilizzata in una forma semplice, con attorno il nome del nostro movimento.

 

La ragione principale della scelta di questo simbolo sta nella volontà di portare l’attenzione sulla relazione velocità/tempo: l’essere umano contemporaneo è chiamato, sempre più spesso, a prendere decisioni (troppo) rapide, a vivere una vita (troppo) veloce, a sperimentare emozioni in modo istantaneo, a subire cambiamenti violenti e repentini.

 

Tutto ciò a danno di un vitale spazio di riflessione, sempre più difficile da trovare, da ritagliare, specie se la riflessione riguarda la res publica e serve a prendere decisioni o semplicemente serve a parlare di cose che riguardano la comunità.

Proprio la mancanza di tempo ci porta a trascurare la riflessione intima, quella più profonda, quella che ci consente di prendere le misure rispetto alle cose che ci troviamo a vivere, a pensare; riflessione su ciò che facciamo, su ciò che ci accade attorno, su ciò che ci aspettiamo dai tempi venturi, riflessione che è necessariamente lenta, ponderata, prudente.

La chiocciola, invece, nella sua apparente fragilità, ci suggerisce la forza di un tempo necessariamente più lungo e ragionato: quello del suo passo.

La lentezza, se osservata con occhi liberi dal pregiudizio che ci impone la nostra tachicardica società, si trasforma quindi in capacità di giudizio, in saggezza, in libertà di ragionare.

I tempi moderni, attivati e formati a immagine e somiglianza della moneta-debito inflattiva, speculativa e dissipativa (di energie), costringono a un giudizio negativo verso tutto ciò che è non-veloce.

In più la chiocciola porta con sé la sua casa, il suo rifugio e richiama un’idea di indipendenza, di fatto e di pensiero.

Il movimento Moneta@Proprietà si propone come primo obiettivo quello di creare spazi e spunti di ragionamento, di riflessione, di confronto sulla moneta e sul debito, i principali responsabili dei ritmi forsennati che ci troviamo costretti a vivere.

Spazi e spunti per fermarsi a pensare, senza la fretta dell’urgenza e dell’emergenza che quotidianamente ci assilla e che ci viene imposta.

Il nome del movimento si inserisce perfettamente in questo quadro: la moneta, se fosse strumento nelle mani della comunità, sarebbe uno strumento di libertà per l’essere umano, e non lo strumento di schiavitù che è adesso.

La moneta-debito è irrazionalità, disuguaglianza, speculazione, ingiustizia; la moneta-proprietà è invece riflessione, razionalità, creatività, equità, giustizia.

L’una è follemente veloce e acefala, l’altra ha il ritmo giusto del pensiero ragionato.
L’una è privata e autoreferenziale, l’altra è pubblica e orientabile al bene comune.
L’una è sterile e speculativa, l’altra è fertile e creativa.

 
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