IL MANIFESTO DELLA MONETA BENE COMUNE.
Moneta@Proprietà pubblica il manifesto della moneta come bene comune.
Un grazie particolare va a Nicolò Giuseppe Bellia e a Giacinto Auriti, per le loro rivoluzionarie idee sulla moneta.
MONETA BENE COMUNE
Il Manifesto
1. Premessa di principio generale: destinazione universale dei beni comuni
I beni comuni sono beni funzionali alla realizzazione dei diritti fondamentali dell'essere umano e al suo libero sviluppo in simbiosi con i suoi simili e con l'intero ecosistema. L'accesso all'uso libero e rispettoso dei beni comuni è diritto e dovere universale dell'umanità.
2. Moneta bene comune
La moneta fa parte dei beni comuni dell'umanità. È il bene artificiale indispensabile per gli scambi efficienti di altri beni all'interno di comunità organizzate in modo complesso. Ciascuna comunità, intesa come articolazione autodeterminata di persone fisiche libere e degne, ha pieno diritto all’autodeterminazione monetaria quale prima condizione per l'accesso ai propri diritti fondamentali e alla totalità dei beni comuni.
La moneta bene comune, sottoposta a un pieno controllo democratico all'interno di ciascuna comunità, incarnerà la reciprocità che dovrebbe regolare i rapporti monetari fra comunità diverse.
3. Nuovo sistema monetario mondiale
Le proposte qui avanzate intendono contribuire a ispirare le linee fondanti di un nuovo sistema monetario mondiale nel quale i diritti monetari siano la suprema forma individuale di sovranità e responsabilità democratica.
Nella cornice della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Essere Umano e di una generale e organica sostenibilità ambientale, si propone la moneta bene comune quale reale e concreta garanzia di libertà e dignità della persona fisica.
4. Ontologia del valore di scambio e diritto di proprietà sulla moneta all'origine e successivamente
Il valore di scambio è una previsione prodotta dalle attività mentali delle persone fisiche ed è distinto dai processi di produzione dei beni. Mentre una merce è l'oggetto di un contratto subordinato all'esistenza e al valore di un bene vendibile il cui proprietario all'atto dell'emissione è il produttore di quel bene, la moneta è una pura dichiarazione convenzionale di valore su di un simbolo univocamente riconoscibile e privo di limiti produttivi e distributivi, perciò è un contratto che ha come oggetto se stesso e come lecito proprietario all'atto della sua emissione il produttore del suo valore, ovvero ogni persona fisica. Dunque la moneta è un bene comune proprio perché il diritto di proprietà sul valore monetario e quindi sul bene monetario nella fase dell'emissione è – sia come norma generale che residuale – di pertinenza esclusiva delle persone fisiche e delle comunità che esse compongono. La proprietà privata del bene monetario nella fase della circolazione va prevista e tutelata nella misura in cui non indebolisca il principio generale appena enunciato nell'ambito di un rinnovato quadro giuridico, nel quale i beni comuni abbiano piena e concreta rilevanza.
5. Moneta bene abbondante e modulabile
La moneta bene comune sarà abbondante, senza però essere concausa di fenomeni inflattivi che possono pregiudicare la praticità di utilizzo della moneta e/o incrementare il divario reddituale tra individui. La fiscalità monetaria, flessibile nella sua misura, consentirà di riequilibrare le emissioni monetarie durante la fase della circolazione, in relazione alle necessità della singola comunità e ai reciproci e pacifici rapporti fra comunità.
6. Reddito monetario di esistenza
Tutte le persone in vita, in quanto tali, hanno il diritto incondizionato a percepire un reddito monetario di esistenza tale da consentire il libero sviluppo della personalità e l'accesso a un tenore di vita e a un inserimento sociale dignitosi. Tale reddito è l'attuazione più diretta e concreta del concetto di moneta bene comune, che impone coincidenza tra creatore e proprietario del valore monetario all'atto dell'emissione. Il singolo individuo potrà cumulare il reddito monetario di esistenza con ogni altra forma di reddito oppure rinunciarvi, ma non farne dono ad altri; di esso si potrà fare uso di consumo e di investimento.
7. Iniziativa e amministrazioni pubbliche (versione beta di questo articolo)
L'iniziativa pubblica conserverà il carattere di indirizzo politico, giuridico e strategico e di tutela dei diritti personali e della proprietà collettiva, privata e dei beni comuni; sarà federativa e confederativa di organizzazioni comunitarie per lo più comunali. Le strutture comunitarie predisposte alla realizzazione di beni e servizi a carattere collettivo saranno finanziate tramite emissione monetaria, analogamente ai redditi monetari di esistenza. La gestione delle emissioni monetarie e della modulazione del circolante sarà assegnata a zecche comunitarie opportunamente confederate e coordinate. Tutte le forme monetarie di dominazione di massa come il prelievo fiscale e l'indebitamento pubblico sono abolite, giacché in particolare violano la coincidenza nelle persone fisiche tra i rappresentati dalle amministrazioni pubbliche e i leciti creatori-proprietari illimitati del valore monetario nella fase dell'emissione.
8. Fiscalità monetaria
L'unica forma di reintroduzione fiscale, coerentemente col principio del minimo impatto dei costi sulla formazione dei prezzi, potrà essere esclusivamente la fiscalità monetaria: tale strumento colpirà il patrimonio nominale strettamente monetario di persone fisiche e persone giuridiche, ma in ogni caso non avrà alcun peso ontologico nel processo di creazione del valore monetario, né nella distribuzione all'origine del diritto di proprietà sul bene monetario, né nella giustificazione e nel finanziamento di organismi pubblici. Con la fiscalità monetaria il valore nominale della moneta, emessa sia in forma elettronica che cartacea, deperirà gradualmente in modo automatico (1) o staccando dalla cartamoneta apposite cedole datate.
Il tasso di deperimento e la nuova emissione saranno modulati sotto effettivo controllo democratico (2).
Allo stesso modo il reddito monetario di esistenza seguirà gli sviluppi economici della comunità e sarà oggetto di costante controllo e revisione.
9. Reato di usura
Il reato di usura, ora istituzionalizzato nel debito, sarà reso obsoleto e in sostanza impraticabile dall'abbondanza di cui sopra. Forme di usura residuali saranno libero arbitrio delle persone fisiche, al netto di una normazione ora impossibile da prevedere, ma che sarà orientata alla massima libertà delle scelte individuali e comunitarie.
10. Servizi di intermediazione monetaria
Le zecche comunitarie svolgeranno servizi di intermediazione monetaria tra le amministrazioni pubbliche, le persone fisiche e le iniziative associative e produttive; gli istituti di intermediazione creditizia e d'investimento invece tra le persone fisiche e le persone giuridiche, con partecipazione delle prime alla produzione, alle perdite e ai profitti delle seconde. Sistemi di scambio locale e monetario complementare saranno favoriti e sostenuti.
NOTE
(1) - La moneta elettronica nascerà nel momento del primo accredito della singola zecca, qualunque sia il motivo. La fiscalità monetaria generale influirà sulla massa monetaria secondo un algoritmo di deperimento che agirà istante per istante in base a un tasso annuo deciso dalla comunità secondo criteri di trasparenza e di necessità/opportunità. (2) - Da parte dei Parlamenti od organismi equivalenti, non dei Governi. |