Questa mi fa impazzire, per quanto mi sembri abbastanza esplicito vale la pena rimarcare questo fatto, ovvero che le banche auto-emettono obbligazioni garantite dallo Stato per avere liquidità a costo agevolato con cui possono seguire varie strade speculative tra cui quella di finanziare lo stesso garante ad un costo più che quintuplicato. Rileggiamolo:
ChristianTambasco ha scritto:............ Effetti collaterali
Ma gli istituti potrebbero usare i soldi, prelevati dalla Bce anche grazie ai nuovi titoli, per farne altri usi. Non solo per rimborsare i propri titoli in scadenza, ma anche ‐ testimonia un banchiere ‐ «per ricomprare parte del proprio debito sul mercato a prezzi bassi». Ma le banche potrebbero anche fare altro (caldeggiate dalle stesse Autorità): utilizzare i finanziamenti della Bce (all'1%) per comprare BTp (che rendono il 6,5%). Questo avrebbe il merito di abbassare anche i rendimenti dei BTp e di dare un sollievo allo Stato. Ma avrebbe anche l'effetto collaterale di creare un corto circuito spaventoso: lo Stato mette la garanzia sui bond bancari, le banche li usano per finanziarsi in Bce e con i soldi comprano titoli dello stesso Stato. Non serve un genio per vedere, dietro questa «manna», una potenziale bomba.
- le banche italiane hanno emesso obbligazioni garantite dallo Stato per la cifra totale di 40 miliardi di €; - con queste obbligazioni come garanzia collaterale, le stesse banche si sono presentate in BCE a chiedere liquidi, che gli vengono prestati al tasso d'interesse del 1%; - adesso hanno liquidità su cui possono anche agire in leva; - restano libere di fare di questa liquidità quello che vogliono, quindi non necessariamente girarla all'economia reale (già iperstrozzata dal debito e senza garanzie da prestare, quindi la PMI italiana non andrà ad accendere nuove linee di credito/debito, perché priva di garanzie da prestare; garanzie che le banche invece si creano con l'aiuto di mammona); - lo sbocco di questa liquidità sara il mercato dei titoli di Stato, che rendono su eccellenti livelli - specie nel breve termine; - proprio perché il sistema bancario è certo del non fallimento nel breve termine dei PIIGS (saranno finanziati dai loro acquisti), conseguirà senza rischio un guadagno pari al differenziale tra il rendimento dei vari titoli di stato e il misero 1% che pagherà alla BCE (oltre magari a qualche bel guadagno in conto capitale).
Alla fine del giro, la situazione sarà che le banche avranno rafforzata la propria situazione patrimoniale a discapito delle casse statali che vedranno accrescere lo stock di debito e il pagamento in conto interessi.
Ultima modifica di domenico.damico il 24/12/2011, 0:58, modificato 1 volta in totale.
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì. I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo. Ennio Flaiano
se le banche decideranno di speculare sul garante ovvero utilizzare la liquidità per comprare titoli di debito, allora non ci sarà trippa debitoria per l'economia reale e le famiglie. Se invece utilizzeranno questa manna dal cielo per continuare a indebitare famiglie e imprese chi finanzierà i debiti pubblici???
Per Draghi il dilemma è sciolto la priorità è sempre e solo il sistema bancario:
Si tornerebbe quindi alla strada maestra indicata più volte da Draghi dal suo insediamento all'Eurotower: la Bce si prende cura del sistema bancario, ma i Governi dovranno pensare a se stessi, avviando il risanamento dei conti pubblici, facendo partire le riforme per la crescita, mettendo in piedi una governce efficiente dell'Unione europea.
ma alla fine occhio a non tagliare il ramo su cui si è seduti...
...se vuoi ottenere qualcosa di diverso devi cominciare ad agire diversamente.
Ecco cosa fa la banca italiana Unicredit con il prestito agevolato della BCE: riacquista i proprio BOND sul mercato a prezzi ridotti anche del 50%. Risultato: un piccolo guadagno potenziale di circa 500 mln €, coefficienti patrimoniali migliorati etc.
...Solo in quanto davvero indipendente e accountable «in periodi normali», dalla banca centrale è lecito attendersi «in tempi straordinari» che intervenga nella ricostruzione del credito pubblico e della stabilità finanziaria...
Accountable (responsabile): ma responsabile verso chi e cosa, se indipendente? Si presenta una contraddizione ineludibile in questi discorsi che si mordono la coda: si vuole portare a casa capra e cavoli, senza in realtà cambiare nulla. Quando la realtà impone l'insostenibilità del meccanismo monetario moderno, gli esperti scendono in campo con i loro alambicchi in cerca della introvabile pietra filosofale; gli esperti però non sono coloro che poi prendono le decisioni, e infatti questi esercizi teorici rimangono tali. La pratica del potere sceglie altre strade, più violente e rapide, senza tanti fronzoli. L'accademia, invece di proporre alternative praticabili, sostenibili, serie e realmente rivoluzionarie, segue la pratica del potere, teorizzando un tiranno responsabile e saggio, che sappia gesire meglio la crisi futura, senza comprendere quindi che la crisi è strutturale, nel senso che serve a fare il passo successivo nella sedimentazione della struttura stessa. Alla fine lo scopo è quello di mantenere il comando della nave e soprattutto la rotta pre-impostata: questo significa conformare la realtà alla crescita necessaria ad alimentare il debito, senza che troppe persone si rendano conto che per essere sostenibile il sistema ha bisogno di schiavi silenziosi, di risorse naturali a basso costo, di consumatori entusiastici sostenitori del nuovo, di regole accomodanti, di futuro comprato e già impostato. L'accademia, pienamente integrata al potere, questo lo sa benissimo e troppo spesso con la teoria non fa altro che fare il gioco che il padrone suggerisce con la pratica.
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì. I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo. Ennio Flaiano