PORTOGALLO

Questa sezione accoglie discussioni e segnalazioni su articoli usciti dai vari mezzi di informazione

PORTOGALLO

Messaggioda millemondi » 17/10/2012, 10:28

Martedì 16 Ottobre 2012 - 19:29
LISBONA - Parlamento sotto assedio a Lisbona, dove la polizia è entrata in azione in forze di fronte alla protesta popolare innescata dal nuovo salasso fiscale previsto dalla finanziaria 'lacrime e sanguè presentata oggi per il 2013 dal governo portoghese. Giustificata con la necessità di mantenere gli impegni con l'Ue di fronte alla pesantissima crisi che investe il Paese, la manovra è stata difesa a spada tratta dal primo ministro, Pedro Passos Coelho, che si è detto deciso ad andare avanti sulla strada dell' austerità anche a costo di far pagare un prezzo al suo partito (sconfitto giusto ieri nelle elezioni regionali delle Isole Azzorre dall'opposizione socialista). La finanziaria 2013 rischia tuttavia di scatenare una nuova ondata di proteste di piazza fin nel cuore della capitale. Si tratta d'altronde della manovra più restrittiva della storia democratica del Portogallo, fondata all'80% sull'imposizione fiscale. Tre dei cinque miliardi di euro previsti dovranno essere infatti incamerati attraverso aumenti di imposte dirette sui contribuenti, a quanto stima il quotidiano Negocios. Il provvedimento include inoltre un taglio sulle pensioni, una tassa sulle transazioni finanziarie, una falcidie su esenzioni e sussidi e un aumento delle imposte sulla casa: per centrare gli obiettivi di stabilizzazione del rapporto deficit/Pil imposti dalla troika pur in presenza d'una profonda recessione.

'LACRIME E SANGUE' Il premier conservatore Pedro Passos Coelho, che nelle scorse settimane, sull'onda di una prima mobilitazione delle piazze, era stato costretto a ritirare una ricetta a colpi di riduzione degli stipendi, ha affermato che questa volta non ci potranno essere passi indietro sul fronte di tagli e risparmi. Mentre il ministro delle Finanze, Vito Gaspar ha avvertito il parlamento che il testo presentato oggi non può essere modificata nei punti fondamentali, pena la perdita da parte del Portogallo di tutta la credibilità finora recuperata. «Il nostro margine di manovra è inesistente», ha rimarcato Gaspar, citato dall'agenzia Lusa, facendo riferimento agli impegni assunti di recente con la troika in cambio della 'ciambella di salvataggiò da 78 miliardi ottenuta dal Portogallo. Spiegazioni che in ogni modo non sembrano poter spegnere l'ira dei manifestanti. E che del resto anche alcuni economisti respingono, giudicando «suicida» per il Paese una strategia che porta il carico fiscale complessivo - imposte indirette e contributi previdenziali inclusi - a un nuovo record: oltre la soglia del 36% del Pil.

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Video: http://www.leggo.it/video/il_parlamento ... 8505.shtml

Fonte: http://www.leggo.it/news/mondo/lisbona_ ... 8505.shtml
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PORTOGALLO, SI VOTA IL BILANCIO: PROTESTANO ANCHE I MAGISTRA

Messaggioda millemondi » 05/11/2012, 8:01

In Portogallo non si è mai smesso di manifestare contro le politiche di austerità. Da qualche giorno le proteste si sono fatte più numerose, perché il Parlamento sta per svolgere la votazione preliminare del bilancio 2013. Contro le misure contenute all’interno del pacchetto di bilancio, protestano anche i magistrati, che ritengono alcune misure inconstituzionali.

Il Governo di centrodestra, guidato dal leader del Partido Social Democrata, Pedro Passos Coelho, sta subendo una nuova critica da parte dei magistrati portoghesi. Già alla fine di giugno, alcuni giuristi avevano criticato i tagli proposti ai dipendenti pubblici, e poco prima della metà di luglio la Corte Costituzionale aveva bocciato i provvedimenti a riguardo.
Ora arrivano le proteste riguardanti le tasse sui redditi, la cessione e il possesso di immobili e sulle transazioni finanziarie. Le imposte più criticate sono quelle sui redditi: secondo i magistrati scesi in campo, infatti, ci sarebbe una violazione della norma costituzionale dell’equa tassazione.

Euronews riporta che, se le misure dovessero essere approvate, e superare la votazione definitiva del 27 novembre, porterebbero una perdita alle famiglie dell’entità di due stipendi. I manifestanti si lamentano del Governo, ritenendolo colpevole, non solo di aver applicato le norme di austerity di stampo neoliberista, ma anche di aver appesantito ulteriormente le misure richieste da UE, BCE e Fondo Monetario Internazionale per il risanamento del bilancio.

La Corte Costituzionale è stata chiamata in causa per decidere se le misure attualmente in votazione al Parlamento siano ammissibili dalla Costituzione o meno. Se la Corte dovesse bocciare i provvedimenti scatterebbe automaticamente una crisi politica notevole, dato che non sarebbe il primo provvedimento bocciato, e viste le crescenti proteste di piazza, che proseguono da quasi un anno.
L’opposizione politica, costituita dai socialisti, è stata sconfitta nelle elezioni di giugno, ma sta riacquistando punti con l’elettorato soprattutto per i demeriti del PSD al governo.
I socialisti avevano chiesto aiuti internazionale per uscire dalla crisi, e bisognerebbe analizzare ulteriormente la situazione attuale per capire cosa sia meglio fare per la salvezza del Portogallo.

Nei prossimi giorni si gioca il futuro politico immediato del Portogallo, tra Corte Costituzionale e Parlamento: l’esecutivo è fortemente in bilico dopo, appena, 4 mesi e mezzo dall’insediamento.
E intanto i manifestanti continuano le proteste a Lisbona.

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Fonte: http://www.you-ng.it/news/mondo/item/43 ... trati.html
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Portogallo: marea umana, stop austerity

Messaggioda millemondi » 04/03/2013, 1:00

(ANSA) - LISBONA, 3 MAR - Una marea umana ha invaso le piazze delle citta' portoghesi per protestare contro la politica di austerita' e per chiedere le dimissioni del governo di centrodestra. Secondo gli organizzatori della protesta sono stati un milione e mezzo i portoghesi che sono scesi in piazza in 34 citta' proprio mentre e' in corso la missione della troika. A chiamare la gente a raccolta e' stata un movimento (Che la troika si fotta) che si organizza in rete, indipendente dai partiti nato nel 2012.

Fonte: http://qn.quotidiano.net/esteri/2013/03 ... erity.shtm



Portugal do it better


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http://www.tvi24.iol.pt/foto/13708033

Cavolo, non tutti i popoli si possono vantare di fare un colpo di Stato senza neanche un ferito (25 aprile 1974, Rivoluzione dei Garofani).
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PORTOGALLO: PORTUGAL FUCK TROIKA!

Messaggioda millemondi » 05/03/2013, 18:01

Proviamo ad riassumere le ultime fasi dell’introduzione del cavallo di Troika, denominato austerità in Portogallo, tanto per cambiare Paese risalendo sino al 25 ottobre delle scorso anno… (Il Sole 24 Ore Radiocor) – Milano, 25 ott – “I rischi che pesano sul conseguimento degli obiettivi del programma (di risanamento) sono nettamente aumentati” ed “e’ accresciuta la resistenza politica e sociale al processo di aggiustamento in atto”. E’ la valutazione fornita dagli esperti del fondo monetario internazionale sul progresso realizzato dal Portogallo nel programma di risanamento dei conti. ( Sole24Ore )
…accresciuta la resistenza politica e sociale al processo di aggiustamento in atto accresciuta la resistenza politica e sociale al processo di aggiustamento in atto accresciuta la resistenza politica e sociale al processo di aggiustamento in atto
Bene proseguiamo sino ad arrivare al 9 di gennaio senza dimenticare che nel frattempo il FMI internazionale parte integrante della Troika ha ammesso di aver sottovalutato attraverso moltiplicatori fiscali immaginari l’effetto destabilizzante dell’austerità…
(ANSAmed) – LISBONA, 9 GEN – Il Governo portoghese dovra’ ridurre del 20 per cento il numero dei dipendenti pubblici e del 7 per cento gli stipendi per poter fronteggiare la crisi. E’ quanto prevede un rapporto ”di consulenza” inviato dal Fondo monetario e riportato oggi al quotidiano portoghese ”Publico”.
Signori, non giriamoci tanto intorno, ma quando senti Monti suggerire che non c’è alternativa all’austerità, non puoi non chiederti se è solo un emerito ottuso integralista ideologo o un povero incompetente lasciando perdere la terza via tanto amata dai complottisti!
Ora il messaggio è chiaro, ma in Germania non ci sentono sino alle elezioni di ottobre, l’austerità ha fallito, l’austerità porta depressione. No i tedeschi non sono stupidi, stanno solo cercando di prendere tempo e denaro, amplificando per quanto possibile il differenziale tra loro e l’Europa, credono di poter smettere il loro sporco gioco appena in tempo per ricominciare tutto da capo.
Però il tempo è denaro e l’austerità una miccia che si consuma nella santabarbara sociale europea…
(ANSA) - LISBONA - Una marea umana ha invaso le piazze delle citta’ portoghesi per protestare contro la politica di austerita’ e per chiedere le dimissioni del governo di centrodestra. Secondo gli organizzatori della protesta sono stati un milione e mezzo i portoghesi che sono scesi in piazza in 34 citta’ proprio mentre e’ in corso la missione della troika. A chiamare la gente a raccolta e’ stata un movimento (Che la troika si fotta) che si organizza in rete, indipendente dai partiti nato nel 2012.
Terzo anno di recessione. Disoccupazione record al 17%, nuove tasse e tagli ad istruzione e sanità. In questo quadro già desolante, in Portogallo le ragioni per protestare aumentano. I cittadini sono minacciati da un nuovo piano di austerità, che prevede quattro miliardi di euro in tagli. In concomitanza con la visita dei rappresentanti della Troika, migliaia di persone sono scese in piazza in una quarantina di città del paese.
“Oggi – dice Armenio Carlos, segretario generale del sindacato CGTP – è ancora piú evidente che l’esecutivo non ha legittimità politica, ma nemmeno quella morale ed etica per continuare a governare. Perché ogni visita di qualsivoglia ministro è seguita da proteste in cui si chiedono le dimissioni del governo. Questo esecutivo è diventato un problema senza soluzione”.
L’economia del paese non riesce a risollevarsi, ma i cittadini non vogliono altri sacrifici. Pensano ad una nuova rivoluzione, tanto che si accompagnano nei cortei dalla canzone simbolo contro la dittatura, “Grandola, Vila Morena”.
Chi può fermi in tempo questo manipolo di incompetenti prima che la miccia dell’austerità raggiunga definitivamente la santabarbara sociale. Quanto tempo manca ancora all’esplosione?
Per chi volesse sostenere liberamente il nostro viaggio è disponibile MACHIAVELLI 2013 UN ANNO DOUBLE FACE un post da non perdere sulle prospettive geopolitiche, macroeconomiche e tecniche di un anno che si preannuncia decisamente DOUBLE FACE!

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Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2013/ ... ck-troika/
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7 dias com os Media

Messaggioda millemondi » 08/03/2013, 17:31

Dal 3 al 9 di Maggio del 2013 ci sarà un'iniziativa di ambito nazionale che incentiva i portoghesi, di tutte le età e condizioni sociali, a considerare il ruolo che i mezzi di comunicazione occupano nelle loro vite e prendere iniziative a riguardo. Questa operazione, che coinvolge anche professionisti ed istituzioni mediatiche, si chiama “7 dias com os Media “ (7 giorni con i Media) ed è, sopratutto, una sfida alla creatività e allo spirito democratico.
Una famiglia, una scuola, una biblioteca, un'associazione, o anche una persona individualmente, possono partecipare a questa mobilitazione collettiva che è iniziata con un solo giorno nel 2012, e che ora si allarga ad una settimana, per dare più flessibilità alle iniziative che ognuno vuole sviluppare in totale libertà.
Cosa si può fare? Un'infinità di cose più quelle che si possono inventare. I più piccoli potranno esprimersi attraverso il disegno, la fotografia, ed in tanti altri modi. A casa, i membri di una famiglia potranno ripensare il modo in cui gestiscono il proprio consumo di media ed innovare quello che ritengono necessario. A scuola si possono invitare giornalisti, pubblicitari ed altri a riflettere sui “dietro le quinte” delle notizie, o su altri criteri (libertà di espressione, contro-informazione, etc). Le azioni possono assumere una forma critica o di proposta dinanzi all'attuale realtà, ma anche di interrogazione su quello che si fa con i media, il tempo che si dedica a loro, quel che ci si guadagna e quel che ci si perde.
Questa è sopratutto un'occasione per migliorare i servizi mediatici e costruire così un'informazione più utile alle esigenze dei portoghesi.

Questa mobilitazione è organizzata dal Grupo Informal de Literacia para os Media, che include la Commissione Nazionale dell'Unesco, Consiglio Nazionale per l' Educazione, Entità Regolatrice per la Comunicazione Sociale e Centro Studi della Comunicazione e Società del Minho.

Sono molto curiosa dei risultati di questa mobilitazione, visto che la qualità della democrazia dipende essenzialmente della qualità dell'informazione diffusa dai media.

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Notizia letta in http://mediaserver2.rr.pt/rr/others/1798f553.pdf , pag 5


Per maggiori informazioni: http://www.literaciamediatica.pt/7diasc ... resentacao

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Re: PORTOGALLO

Messaggioda millemondi » 06/04/2013, 14:42

Cos'è successo in Portogallo negli anni di Piano Troika?

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Fonte: http://www.tvi24.iol.pt/fotos/1/306960
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Re: PORTOGALLO

Messaggioda millemondi » 07/04/2013, 10:34

Vila Nova de Milfontes (Portogallo): disoccupati che sono stati convocati da un'azienda bisognosa di personale, in piena intervista sotto la pioggia. Ormai le persone, disperate in ricerca di lavoro, sono disposte a perdere la propria dignità. Queste due fotografie le ha scattate mio papà, colpito dall'assurdità di questa intervista di lavoro improvvisata per strada. Se notate bene, soltanto dove c'è l'intervistatrice il pavimento è asciutto.

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Re: PORTOGALLO

Messaggioda domenico.damico » 22/04/2013, 9:52


IN PORTOGALLO SI PENSA AD UN DEFAULT “ALL’ ARGENTINA”

Mario Soares, che ha guidato il paese verso la democrazia dopo la dittatura di Salazar, ha detto che tutte le forze politiche dovrebbero unirsi per «far cadere il governo» e respingere le politiche di austerità della troika dell’Ue-Fmi. «Il Portogallo non sarà mai in grado di pagare i propri debiti, per quanto possa continuare ad impoverirsi. Se non è possibile pagare, l’unica soluzione è non pagare. Quando l’Argentina era in crisi non pagò. E che cosa è successo? Non è successo niente», ha dichiarato ad “Antena 1”. L’ex premier socialista ed ex presidente del paese ha detto che il governo portoghese è diventato un servo del cancelliere tedesco Angela Merkel, e che esegue disciplinatamente qualunque ordine ricevuto. «Nel loro desiderio di fare contenta la Senhora Merkel, hanno venduto tutto e rovinato questo paese. In due anni questo governo ha distrutto il Portogallo».
Dario Perkins di “Lombard Street Research” ha detto che un default a muso duro costringerebbe il Portogallo all’uscita dall’euro. «Ma questo creerebbe una animosità incredibile – la Germania si preoccuperebbe del fatto che altri paesi potrebbero seguire la stessa strada e, per evitarlo, adotterebbe una linea molto dura». Secondo Perkins, tutti gli Stati periferici hanno «una gran paura» di essere buttati fuori dall’unione monetaria europea: «Temono che le loro economie potrebbero crollare, cosa che però è ridicola. Ma alla fine gli elettori cominciano ad eleggere politici che si rifiutano di accettare politiche di austerità, come stiamo vedendo in Italia, e l’Unione Europea perderà il controllo della situazione».

Raoul Ruparel di “Open Europe” afferma che in Portogallo si è raggiunto il limite massimo di austerità: «Il precedente consenso politico in Parlamento è evaporato. Come spesso accade durante questa crisi, l’Eurozona si scontra contro tutte le forze democratiche nazionali». Il grido di battaglia di Soares arriva una settimana dopo che la Corte Superiore del Portogallo ha decretato che i tagli sugli stipendi e sulle pensioni dei lavoratori pubblici sono illegali, costringendo il premier Pedro Passos Coelho a doversi rimettere alla ricerca di nuovi tagli. La sentenza mette in discussione tutta la politica di “svalutazione interna” fatta dal governo per abbassare il costo del lavoro.

Un rapporto trapelato dalla Troika lancia l’allarme perché il paese rischia di entrare in una spirale del debito e avrà bisogno di chiedere un altro finanziamento di 15 miliardi di euro entro il 2015, un terzo superiore a quanto servì dopo la crisi del debito nel 2011. «Il nuovo finanziamento sarebbe fondamentalmente ad alto rischio», si legge nel rapporto. In uno dei pochi passi che contengono buone notizie, si legge che venerdì scorso i ministri delle finanze dell’Eurozona hanno concordato di estendere il rimborso dei prestiti per il salvataggio di Portogallo e Irlanda per altri sette anni, riducendo così la pressione dei mercati. Bruxelles ha detto che entrambi i paesi sono «ancora altamente vulnerabili» a causa di forze che sfuggono al loro controllo, e per questo hanno bisogno di un «segnale di sostegno forte». I critici dicono che è troppo poco e troppo tardi. Ormai gli eventi si muovono troppo veloci e rispondono solo a regole proprie.

Fonte: http://www.comedonchisciotte.org/site/m ... &sid=11728
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
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Re: PORTOGALLO

Messaggioda millemondi » 06/06/2013, 15:40

In un nuovo paese in eurocrisi cresce la voglia d’addio alla moneta unica. L’addio all’euro non è più un tabu in Portogallo, la nazione che finora ha applicato con la maggior diligenza i “compiti” dettati dalla Troika. La recessione che prosegue senza fine sta però stremando sempre di più i lusitani, affascinati dal ritorno all’escudo abbandonato più di dieci anni fa.

BOOM DELL’ANTI EURO - Il sentimento anti euro è sempre più diffuso nell’Europa della grande crisi, sconvolta da una recessione che ormai dura da più di due anni, la più lunga dal secondo dopoguerra. In Grecia sono esplosi i partiti contrapposti alla moneta unica, come la sinistra radicale di Syriza, in realtà più anti austerity che contro l’euro per se, o i neonazisti di Alba Dorata. In Italia il Movimento 5 Stelle è diventata la lista più votata sul territorio nazionale promettendo un referendum sulla moneta unica, consultazione rilanciata anche dalla Lega Nord, che al momento controlla le tre più grandi regioni del Nord. Tra il proliferare dei partiti anti euro nei vari paesi europei spiccano quelli tedeschi, nati nell’unica nazione sfuggita alla crisi. In Portogallo, stato preso a modello per il suo costante rispetto dei dettami della Troika. Lisbona è da due anni sotto assistenza internazionale, e nel paese il libro dell’anno è diventato un volume scritto da un economista che spiega perchè il Portogallo debba uscire dall’euro. Un successo editoriale travolgente, capace di superare anche bestseller come “50 sfumature di grigio”.
NUOVO SENTIMENTO - “Porque Devemus Sair do Euro”, “Perchè dobbiamo uscire dall’euro”, è stato scritto dal professor João Ferreira do Amaral. L’economista insegna al Politecnico di Lisbona, ed in passato è stato consulente del governo lusitano, presso il ministero delle Finanze. Un accademico prestigioso e stimato, uno dei primi nomi dell’establishment lusitano a rompere il tabu dell’addio alla moneta unica. Il Portogallo è un membro fondatore dell’unione monetaria, e il suo ingresso, così come quello della vicina Spagna. aveva simboleggiato il definitivo progresso della penisola iberica dal cupo, e recente, passato delle dittature fasciste. Solo l’anno scorso più del 70% dei lusitani si schierava per la permanenza nell’euro, e solo il 20% invece si dichiarava favorevole. La tesi di João Ferreira do Amaral è però sempre più popolare. L’idea che i continui sacrifici imposti dalla Troika servano a poco o nulla si stanno radicando nel paese; una parte significativa della popolazione auspica un ritorno dell’escudo, al fine di permettere la svalutazione delle merci che renderà più competitivi i prodotti lusitani, così da porre fine alla continua recessione.

Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/ ... ortogallo/
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Re: Professori contro l’austerity. E in Portogallo salta la

Messaggioda millemondi » 20/06/2013, 15:44

Professori contro l’austerity. E in Portogallo salta la maturità

Meno cattedre, più ore. Uguale: 20.000 studenti portoghesi impossibilitati a sostenere la maturità.

Variabile impazzita dell’equazione di fine anno è il corpo docente, che boccia l’austerity e sciopera proprio nel giorno degli esami.

Prove regolari per sette studenti su dieci, rassicura il governo. Ma chi ci ha rimesso l’esame, spesso non ci sta.

“Siamo in ansia – dice una studentessa – perché non sappiamo quando potremo sostenere la maturità. Il Paese vuole andare avanti, ma scioperare in una giornata del genere non aiuta”.

Altrove c‘è però anche chi – anche fra gli studenti – va oltre il disagio pratico e dice di sposare la protesta.

“Condivido le ragioni dello sciopero – racconta un’altra maturanda -. Per quanto il Ministero dica che alla fine a pagare siamo noi, credo che anche le condizioni di lavoro imposte ai professori incidano poi sulla qualità dell’insegnamento”.

Prolungamento dell’orario di lavoro settimanale e taglio di trentamila posti, le principali misure contestate. Uno sciopero generale indetto il 27 giugno, la replica dei principali sindacati degli insegnanti.

Fonte: http://it.euronews.com/2013/06/18/profe ... -maturita/
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