alberto bagnai

Letture consigliate dal o al movimento

alberto bagnai

Messaggioda chrismaggio76 » 15/12/2012, 13:40

http://goofynomics.blogspot.it/
credo meriti attenzione
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Re: alberto bagnai

Messaggioda domenico.damico » 15/12/2012, 15:49

Ne ha appena avuta...

io personalmente conosco e apprezzo, specie per il coraggio nell'esporsi.
Non condivido l'entusiasmo per il deficit spending, per il debito, per Keynes.

E' stato anche invitato in radio e ha detto che prima di aprile non se ne parla.

Comunque grazie per la segnalazione, che spero porti a un confronto.
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
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Re: Alberto Bagnai

Messaggioda Vito Zuccato » 15/12/2012, 16:13

Intanto si potrebbe invitare il signor paolo baffi rossi detto Il Soveanaeo®... tanto è uguale dal solito punto di vista del keynesismosleresimo anti-Bundesbank.

E si sa GIA' che il solito UNICO motivo di fondo e fine-di-mondo che vincola anche costoro al dogma del debito è il concetto di inflazione©™®.

Tanto per riassumere tale dogma ormai radicato ovunque, compresi i settori dell'accademia più "esotici" e controcorrente: si previene l'inflazione esclusivamente con una banca centrale che può controllare la quantità di massa monetaria in circolazione esclusivamente grazie al fatto che acquista MERCI-BOOMERANG, cioè merci che quando scadono hanno la caratteristica di ritornare indietro al soggetto che le ha emesse-lanciate e al contempo di far tornare indietro moneta verso il soggetto che le ha acquistate, quali appunto sono i contratti di debito.

Questa roba è peraltro un'idiozia, poiché senza il sottostante-garanzia costituito dal corso forzoso della merce "debito" farebbe ridere.
Tale corso forzoso consiste almeno di tre livelli via via più pesanti:
1. l'esistenza del prelievo fiscale, senza il quale nessun ente pubblico nello status quo riuscirebbe a essere solvibile, cioè garantire risorse per onorare i suoi debiti;
2. l'esistenza dei poteri legislativo e giudiziario, senza i quali nessuno potrebbe avere il diritto di esigere alcun pagamento fiscale e commerciale o ricevere sanzioni e punizioni;
3. l'esistenza delle forze di polizia e dell'esercito, senza il quale nessuno potrebbe rendere esecutiva un'ingiunzione di pagamento o applicare sanzioni e punizioni.

Sottolineo questo perché, constatato che senza fisco, senza leggi, senza giurisprudenza e senza forza pubblica nessuna banca centrale può pretendere e fare alcunché nei confronti delle pubbliche amministrazioni e delle banche commerciali, lo Stato o chi per esso può GIA' controllare la massa monetaria usando direttamente – ma guarda un po' – il suo fisco, la sua legislazione, la sua amministrazione giudiziaria e la sua forza pubblica.

L'idiozia della banca centrale smercia-debiti compulsiva è consolidata nella testa degli economisti anche e soprattutto perché viene sempre vista all'interno dello schemino altrettanto consolidato e fondamentalista che la vede come la banca delle banche commerciali, con le quali non può che interagire proprio stipulando e scambiando contratti di debito compulsivamente.



Christian, qualche ulteriore tua personale idea sulla Bagnaideologia, oltre alla mera segnalazione?
Non è certo un problema conoscere le posizioni di tutti i personaggi in gioco: è che spesso manca un apporto in contenuti analitici e critici da parte di qualsivoglia esponente della c.d. opinione pubblica.

Per dirla alla Bagnai: in assenza di stimoli contrari, internet rischia ormai di ridursi al luogocomunismo segnaletico.
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Re: alberto bagnai

Messaggioda Vito Zuccato » 22/12/2012, 20:53

Il barnabagnaismo storico dei signori rossi valentinottantuno (Vale81).

Tutti questi signori rossi che si accapigliano per il barnardebito© del signor rossi durato solo 6 anni e inventato per puro caso nel 1975 dai desmoplutocristiani della Banca d'Italia copiando la Federal Reserve della II Guerra Mondiale per tenere buoni i signori rossi dell'epoca (compromesso storico)... bah...

Poi con Ciampi (l'ennesimo signor rossi, fino al 1980 era pure iscritto alla CGIL), sempre senza scrivere uno straccio di legge come nel 1975 e sempre copiando di sana pianta l'agreement del 1951 tra Federal Reserve e Tesoro USA, la Banca d'Italia smise di acquistare i titoli di Stato residuali di concerto con il Tesoro di Andreatta.
Sarà stato il gombloddo® ameregano 1951-1981 ordito da Licio Gelli in funzione anti-[signor]rossi...

Non riesco ancora a cogliere la differenza tra i signori rossi barnard e bagnai (barnabagnai)... a parte le dispute tra loro due, sono entrambi convergenti su questo mantra del 1981, come peraltro tutti i signori rossi.
Non è anche 'sta roba del 1981 materiale per luogocomunisti (in almeno due sensi), per dirla alla Bagnai?
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Re: alberto bagnai

Messaggioda chrismaggio76 » 26/12/2012, 14:12

cacchio.ho sollevato un vespaio...quindi bene :D .non posso dare una mia opinione su Bagnai ora,xche' devo ancora farmene un quadro completo:quello che mi interessa particolarmente sono i dati su cui si basa,storici e non solo,che mi aiutano a capire meglio le dinamiche che ci circondano.letto il libro saro' piu' esauriente.sorry
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Re: alberto bagnai

Messaggioda Vito Zuccato » 26/12/2012, 18:50

Non credo che tu abbia voluto aprire una discussione per discutere da solo, quindi è «ovvio» più che «bene».
Quale libro stai leggendo o devi leggere?
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Re: alberto bagnai

Messaggioda chrismaggio76 » 26/12/2012, 20:11

adesso sto leggendo ITALIA CRESCI O ESCI garzanti editore,scritto da 2 consulenti McKinsey:aiuta a capire il gap tra Italia e Germania.a breve mi arriva IL TRAMONTO DELL'EUROdi Alberto Bagnai,di cui da un po' seguo il blog
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Re: alberto bagnai

Messaggioda Vito Zuccato » 26/12/2012, 20:53

Il gap tra Italia e Germania è sul TURISMO: è una beffa allucinante, ma le statistiche dicono questo e senza dover leggere i libri del signor rossi.

La Germania infatti ha come PRIMO settore trainante della sua economia quello del turismo, contrariamente ai soliti cliché che la dipingono come nazione principalmente esportatrice di prodotti industriali.

La Germania ha un patrimonio culturale, artistico e paesaggistico discreto, ma ottimamente valorizzato dalla sua classe dirigente.
L'Italia """"""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""""" inarrivabile, ma pessimamente """"""""""""""""""""""""""""""""""""".

E' sostanzialmente lo stesso problema del confronto tra i vini francesi e quelli italiani: i primi vendono di più nonostante siano peggiori dei secondi grazie al solo fatto che vengono pubblicizzati e valorizzati sistematicamente e da decenni in tutto il mondo, è solo da pochi anni che i produttori vinicoli italiani si danno da fare per vendersi meglio e per farsi promuovere dalle istituzioni.

Se ragioniamo quindi come fatto in questo caso, ovvero in termini puramente commerciali e di settore privato e sempre e comunque ALL'INTERNO DEL SISTEMA DELLA MONETA-DEBITO a livello mondiale, è ovvio che la possibilità di avere una banca centrale che acquista debito pubblico non collocato e/o di svalutare la moneta a livello locale-nazionale serve a ben poco, anche perché basterebbe abbassare gli stipendi e i prezzi del settore turistico italiano senza dover uscire dall'euro e svalutare la moneta locale-nazionale.

Svalutare la moneta rispetto a quella di altri paesi al fine di rendere più appetibili le esportazioni (anche il turismo è un settore di esportazione, visto che spendono soggetti esteri) è un'operazione fatta sulla testa di tutti e più o meno equivalente a un'eventuale operazione di riduzione PROPORZIONALE PER LEGGE di TUTTI i costi-prezzi-tariffe su tutto il territorio italiano, o per un singolo settore commerciale o per tutti i settori, a patto che vengano però ridotti proporzionalmente anche i valori degli impieghi finanziari, ovvero riduzione altrettanto proporzionale degli stock di debito pubblico e privato.
Se non si riducono proporzionalmente anche i debiti, è ovvio che risulta di gran lunga migliore la soluzione di svalutare la moneta locale-nazionale rispetto a quella estera invece di ridurre per legge i costi, altrimenti si bloccherebbe tutto per palese insolvenza (riduzione dei redditi a parità di debiti).
Diversa sarebbe la soluzione di far acquistare debito pubblico alla banca centrale in asta a tasso pressoché zero come auspicano i signori rossi, in quanto ciò non comporta una svalutazione automatica del cambio con la moneta estera, ma consente allo Stato di avere sempre le risorse per finanziare i propri investimenti.

Ritornando quindi al confronto Italia-Germania, dato che la Germania ha il suo "core business" proprio nel settore in cui dovrebbe primeggiare l'Italia, è banale constatare che la capacità della Germania di investire da tempo in valorizzazione all'estero del suo patrimonio culturale, artistico e paesaggistico ha permesso alla Germania di ottenere un flusso tale di moneta dall'estero per le sue esportazioni turistiche che le consente di rimborsare più agevolmente i suoi debiti pubblico e privato, pagare meno interessi su tali debiti e continuare a farsi finanziare a basso costo da banche e investitori.

Anche la Polonia si è accorta da tempo di questa tendenza della Germania, tant'è che sta investendo sempre più proprio nel settore turistico, vista anche la vicinanza territoriale con la Germania.

In soldoni: puoi svalutare e fare tutte le manovre monetarie che vuoi, ma se non dici ai cinesi che esiste Pompei e se addirittura, come GIÀ è accaduto, la lasci crollare davanti ai loro occhi quando arrivano e in mondovisione per tutti i potenziali turisti, non puoi pretendere che banche e speculatori ti regalino i soldi, poiché hai GIÀ il timbro di insolvente.
Idem nel caso tu abbia la possibilità di indebitarti a buon mercato con la banca centrale (proposta signor rossi) o meglio ancora di creare la tua moneta senza indebitarti (proposta Moneta@Proprietà): se non la usi per sistemare Pompei, Pompei sparisce ugualmente per sempre, i cinesi continuano a non arrivare e la Germania continua a mietere clienti.
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Re: alberto bagnai

Messaggioda ChristianTambasco » 15/01/2013, 9:15

Per quanto concerne Bagnai, al momento posso solo dire che:

    [1] non è affatto ossessionato dall'inflazione, soprattutto quando la si vuole causata dall'emissione monetaria. Per lui l'inflazione da moneta è una boiata colossale
    [2] fa un'informazione corretta di come funzioni il sistema attuale per esempio sulla questione che sono i prestiti a creare i depositi (in linea con la teoria del circuito monetario)
    [3] sta sputtandando a colpi di pubblicazioni tecniche l'informazione ufficiale dei perché e dei per come di determinate scelte costringendoli ad ammettere che non hanno alcuna base valida nemmeno da un punto di vista economico
    nello specifico è tra quelli che denuncia la boiata dello spread così come sta portando alla luce e alla conoscenza delle persone pubblicazioni economiche che evidenziano che l'Italia non è mai stata a rischio default e che il suo debito non è considerato insostenibile
    [4] con la storia del divorzio sta semplicemente spiegando alla gente come di fatto si sia accentuato un processo di riduzione dei margini di intervento dello Stato e di come l'esplosione del debito pubblico sia più legato al tasso di interesse sui titoli, a quel punto dipendente totalmente dai mercati, più che ad una vita vissuta al di sopra delle proprie possibilità come vogliono gli alesina e i giavazzi di turno che ci vogliono far apparire come cicale
    [5] ospita sul suo blog articoli di un certo istwine il quale su un thread di don chisciotte dice apertamente che per lui i titoli di debito sono una stronzata oltre a riconoscere la validità giuridica di alcune teorie sulla proprietà della moneta oltre a denunciare la quantità di merda che circonda l'argomento

su keynes la questione, come credo e spero per bagnai, è più complessa, intanto perché è più facile che conosciamo le varie interpretazioni ed evoluzioni del suo pensiero piuttosto che il suo pensiero ad esempio essere post-keynesiano è diverso da essere neo-keynesiano e in un caso si ha una lettura più critica del suo pensiero, ma mi fermo perché non ne so abbastanza.

poi c'è da fare un ragionamento critico a due livelli

breve termine: keynes cerca di migliorare il sistema del tempo portandolo a fare un passo in avanti e riducendo l'importanza che allora si dava all'oro
lungo termine: si auspicava una maturità politica e accademica che portasse all'abbandono di quello che considerava una barbarie, ovvero l'oro, inoltre era apetto a teorie come quella di gesell e altre, insomma non gli mancava l'apertura mentale che poi Galbraith si divertisse e prendersene gioco è altra cosa

è possibile che i Bagnai/Amato/Fantacci/... stiano lavorando per il breve termine, ma ciò non toglie, magari mi sbaglio, che possano comunque auspicarsi una riforma più radicale, ma ritengano anche che politicamente e accademicamente non ci sia la maturità oltre che i numeri

a chiosa: per adesso mi tengo i punti di contatto con queste persone e mi auspico più bagnai e meno alesina perché confrontarsi con qualcuno con cui si condivide almeno la base di partenza della discussione, ovvero il sistema è questo, è già qualcosa ripsetto a chi lo nega
inoltre stiamo parlando di persone che si rendono conto che l'attuale sistema disattende la funzione di (ri)equilibrio sociale della scienza economica.

Per il momento posso dire che lo leggo con interesse (blog) oltre ad aver ascoltato da poco un suo intervento dal vivo, e mi prendo quanto di utile posso trovare, spero a breve di potergli fare delle domande per approfondire quanto ho anche appena scritto.


ciao Christian
...se vuoi ottenere qualcosa di diverso devi cominciare ad agire diversamente.
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