framelio ha scritto:Concordo su tutte le definizioni di signoraggio ma sono assolutamente in disaccordo sulla definizione di quantita' di signoraggio.
E di conseguenza sei in disaccordo con tutte le definizioni, visto che quantità e tipologia sono perfettamente correlate se non pure coincidenti.
framelio ha scritto:Non e' assolutamente il "valore nominale - valore intrinseco".
Ma e' il guadagno del tasso di interesse, meno l'inflazione.
1. Mi pare che scrivi senza nemmeno aver letto con un po' di attenzione l'analisi che segue le quattro definizioni.
2. Anche se questo NON è il punto, contabilmente l'interesse NON è un guadagno, ma un ricavo del conto economico (vedi anche articolo).
3. La moneta e il signoraggio non c'entrano alcunché con il tipo di merce che si acquista con la moneta emessa.
4. Il tasso di interesse compete alla merce “debito fruttifero”, non al bene numerario e infruttifero “moneta”.
5. La moneta e il signoraggio non c'entrano alcunché con le dinamiche dei prezzi delle merci e descrivibili in parte con il concetto di inflazione.
6. Non ha alcun senso riportare definizioni accademiche da libro di testo che sono GIA' ampiamente e appositamente criticate con tale articolo.
framelio ha scritto:Non so da dove le tiriate fuori queste definizioni.
Per quanto mi riguarda – ma guarda un po' – le tiro fuori dall'articolo stesso e – mi consenta – in questo articolo tale definizione viene pure dimostrata. O quantomeno ricavata/dedotta, se dà fastidio leggere "dimostrata".
Non avrei nemmeno scritto tale articolo se avessi dovuto scrivere qualcosa di puerilmente tautologico come:
“Il signoraggio è questa roba qui perché è così.”.
E vengono pure confermate dalle imbarazzanti dichiarazioni di una moltitudine di economisti e banchieri di alto rango.
In breve e nello specifico, il tasso di sconto/interesse NON riguarda la moneta, ma la merce “debito” che viene acquistata dalle banche centrali con la moneta da queste emessa.
framelio ha scritto:Quella definizione vale SOLO per le monete metalliche.
Quella definizione vale per la moneta in senso assoluto, a prescindere dal tipo di supporto monetario e a prescindere dal tipo di merce acquistata e acquistabile con la moneta da parte dell'ente emittente monetario.
framelio ha scritto:La differenza e' contabile. Le monete metalliche lo stato le mette nell'attivo del bilancio al momento dell'emissione e quindi puo' spenderle immediatamente, senza chiederle in prestito.
La differenza contabile non c'entra alcunché con la moneta e col signoraggio.
Nello stesso articolo:
- viene comunque spiegata in breve la differenza dal punto di vista contabile tra le varie definizioni;
- viene svincolato il punto di vista contabile da quello giuridico-economico-aritmetico, e questo è proprio uno dei fini principali dell'articolo stesso.
Facendo però una digressione puramente contabile...
Nell'attivo di quale bilancio statale e/o di PA avviene la contabilizzazione a cui tu ti riferisci?
Attivo patrimoniale/storico o annuale/periodico?
framelio ha scritto:La moneta legata ai titoli di stato (banconote + conti), invece e' contabilizzata in passivo presso le banche centrali e nel momento in cui il prestito rientra, vengono cancellate le scritture.
Hai un passivo in BC e un attivo (nelle banconote in circolazione nel paese e nei conti correnti). Quando lo stato ripaga il debito, la passivita' si cancella, per poi ricrearsi di nuovo quando lo stato riemette debito.
La moneta in generale non è legata ad alcunché.
Sono le paranoie ragionieristiche, “riservistiche”, banco-centriche e smith-ricardo-marxiste (e altre amenità più antiche) a farla legare ad arte a qualcosa.
Una cosa è la moneta e un'altra cosa è la merce “debito”.
La contabilizzazione in un dato modo non influisce sulla natura della moneta.
La realtà contabile NON è la realtà effettiva.
Peraltro, sono gli stessi pro banca a ripetere a perdifiato che la moneta è separata dal debito: com'è che ora ricompare un legame indissolubile tra moneta e debito, ovvero il legame emissione-debito-interessi-signoraggio?
Conosco i flussi monetari e so come avviene la contabilizzazione.
Ho già scritto quanto affermi sulla contabilità e sulla creazione-distruzione sia nell'articolo che nei miei commenti all'intervento dell'utente Bruce.
L'articolo è stato scritto appositamente per separare definitivamente il discorso giuridico-economico-aritmetico dal discorso contabile, da sempre confusi alla carlona.
framelio ha scritto:Il guadagno del signore (che in questo caso sono i mercati: banche, assicurazioni ecc) dopo questo giro, rimane solo il tasso di interesse.
L'ho io stesso già scritto prima nei miei commenti all'intervento dell'utente Bruce.
Ma questo giro non c'entra alcunché con la moneta, con l'emissione di moneta e col signoraggio correlato a tale emissione.
Questo giro è riferito all'acquisto della merce “debito”.
L'interesse è esclusiva della merce “debito”, così come il dividendo è esclusiva della merce “quota azionaria” e la non ossidazione è esclusiva della merce “metallo nobile”.
E il signoraggio, come cerca di dimostrare l'articolo, è esclusivo del bene “moneta”.
Tutti possono accedere all'interesse, basta possedere moneta e investirla in qualche contratto di debito.
Solo le banche centrali (ufficialmente/ufficiosamente) possono accedere al signoraggio, tramite auto-creazione gratuita di potere d'acquisto realizzata emettendo il contratto che ha come oggetto se stesso, quello monetario.
Ma già affermando che le banche centrali ottengono signoraggio pari agli interessi sui debiti acquistati SE E SOLO SE esse acquistano tali debiti emettendo moneta, non si fa altro che affermare che il vero signoraggio sta a monte dell'acquisto di merci ed è pari al saldo tra valore nominale monetario e costo di produzione del supporto monetario; la doppia implicazione “SE E SOLO SE” non è a caso, ma deriva automaticamente dalla seguente espressione ufficiale/ufficiosa: “signoraggio = reddito derivante dall'emissione di moneta da parte delle banche centrali”.
Se così non fosse, non ha senso definire “signoraggio” l'interesse ottenuto dalle banche centrali poiché, alternativamente:
a) l'autocreazione gratuita illimitata di potere d'acquisto è prerogativa di chiunque;
b) l'autocreazione gratuita di potere d'acquisto non è possibile per alcuno.
Inoltre, affermando tu ORA che i signori sono i mercati, invece o al posto delle sole banche centrali, affermi che le banche commerciali – le principali operatrici del mercato finanziario – creano moneta da nulla e acquistano con questa debiti fruttiferi alla pari delle banche centrali.
Questo è perfettamente vero e avviene come ordinaria amministrazione per il debito del settore privato (prestiti, mutui, fidi, anticipi, sconti). Ma, come già spiegato nell'articolo, questo ufficialmente/ufficiosamente non esiste e di conseguenza non rientra nei criteri dell'analisi esposta nell'articolo stesso.