Alba Dorata in Italia

Questa sezione accoglie discussioni e segnalazioni su articoli usciti dai vari mezzi di informazione

Alba Dorata in Italia

Messaggioda millemondi » 16/11/2012, 8:21

http://soundcloud.com/sidispunk/smashing-pumpkins-zero


Alessandro Gardossi ha fondato a Trieste il partito che si ispira al movimento filonazista greco. Già presente in Parlamento e nelle cronache per le ronde anti-immigrati. «Noi abbiamo solo usato il loro marchio, ma siamo indipendenti e autonomi»
DAVIDE LESSI
«Alessandro in Parlamento!», scrive un’amica nella sua bacheca di Facebook. Nel social network, lui preferisce chiamarsi Alexandros. Nome greco. Come ellenico è il «brand» che dice di voler importare. Alessandro Gardossi, triestino classe ‘68, è il segretario politico del neonato partito politico Alba Dorata Italia. Un nome che strizza l’occhio al movimento filonazista greco: 18 deputati nel Parlamento di Atene, innumerevoli ronde anti-immigrati e un consenso in rapida crescita. Gardossi, in passato militante della Lega Nord e segretario locale di Forza Nuova, ex sindacalista ed ex insegnante, punta ad essere il leader del movimento italiano che, scrive nel sito internet , vuole «determinare una rivoluzione economica e delle persone».

Alessandro Grandossi, quando ha deciso di fondare il partito?
«Sono un po’ di mesi che ci lavoro ma è stato registrato lo scorso 25 ottobre, in prossimità delle elezioni siciliane, perché volevo che si avverasse la profezia di Grillo: “Se non vinciamo noi, arriverà Alba Dorata”. Eccoci qua».

Ma il Movimento 5 Stelle è stato il più votato in Sicilia...
«C’è stata un’astensione sopra il 50 per cento per cui non ha vinto, tanto più se non governerà...»

Siete una costola dell’Alba Dorata greca?
«No, noi nasciamo come un’iniziativa italiana e autonoma. Poi, non avendo dietro alle spalle nessun Casaleggio, sfruttiamo per marketing il brand greco»

Non solo quello. Anche il simbolo, il meandro, richiama il partito nazionalista ellenico. E ricorda un po’ l’emblema del Terzo Reich...
«Nessuna volontà di copiare il nazismo. E’ semplicemente un antico segno decorativo della culla della civiltà europea».

C’è già Forza Nuova a mantenere rapporti con Alba Dorata e l’estrema destra europea, che bisogno c’era di dare vita a un altro partito?
«Guardi, per me non c’è destra e sinistra. Noi stiamo sopra».

Ma nella pagina Facebook di Alba Dorata Italia, i riferimenti linguistici richiamano a una certa area politica: si insiste molto sul termine “camerata”...
«Il cameratismo indica il legame tra le persone ed è erede di una determinata storia...»

Dio, patria e famiglia, dunque?
«No, è più complesso. Io mi definisco cristiano ma guardo anche ai vangeli apocrifi. Sono contro l’oscurantismo. La famiglia, visto i tempi, è un valore relativo e poi sì, c’è la patria, ma intesa come unione dei popoli italiani ed europei»

Quindi, non è contro l’Europa?
«No, sono contro la rapina che sta facendo la Banca Centrale Europea. Sono per il ritorno alla moneta nazionale».

Tornare alla lira?
«Basta con il signoraggio e guerra alla riserva frazionaria. Bisogna tornare a stampare moneta...»

E poi, si legge sul sito, il ritorno al baratto...
«Sì, è una proposta per gli scambi con l’estero: noi potremmo dare tecnologia, loro materie prime. Se ne può discutere...»

Si discute molto anche delle violenze anti-migranti scatenate da Alba Dorata in Grecia...
«Che cosa vuole che le dica? Sono dei camerati che sbagliano. Il problema immigrazione è la febbre ma la malattia è un’altra...»

Prego?
«Il problema è che i paesi poveri hanno venduto le loro risorse alle multinazionali. E bloccare gli immigrati alle frontiere o espellerli basta solo a far scendere la febbre. Noi proponiamo accordi più forti per il pattugliamento delle coste. E poi la creazione di campi di raccolta confortevoli ed umani dei profughi africani sulle coste della Libia a spese dell’Onu e della Ue».

Dei campi di raccolta?
«Sì, non c’è più spazio da noi. Pensi a Lampedusa. E sa quanto costa soccorrerli con la Marina?»

Un’ultima domanda, come spiega il suo avvicinamento nel recente passato a Scilipoti?
«Avevo cercato il suo appoggio per una vicenda personale. Gli ho anche organizzato una conferenza per la presentazione del suo libro. Erano venute una cinquantina di persone, ma poi lui non si è più fatto vivo...»

Fonte: http://www.lastampa.it/2012/11/14/itali ... agina.html


Mancava solo Alba Dorata in Italia per rallegrare ancora di più la festa...

E 'sticazzi con questa moneta nazionale. Spero che diventino Tramonto Cupo.
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Grecia, neonazismo quotidiano

Messaggioda millemondi » 24/11/2012, 14:53

Dopo l'ingresso in parlamento nelle ultime elezioni, il movimento neonazista Chrysì Avghì (Alba Dorata) si fa largo minacciosamente nella società greca. A imitare, o a subire l'aggressione dei neonazisti sono sempre più spesso giovani e studenti, soprattutto nelle periferie difficili di Atene e del Pireo Andrea ha dieci anni e sta disegnando una svastica sul suo banco. Quando la maestra fa l’appello, ogni mattina, da qualche mese il bimbo si alza e urla “presente!” alzando la mano nel saluto nazista. “Cosa possiamo fare davanti a gesti simili il cui significato Andrea, e molti altri compagni, di sicuro ignorano ma che sono diventati una moda nelle nostre scuole?” si chiede la sua insegnante, che ha appena raccontato l’episodio al primo convegno del Fronte

“Purtroppo non sono casi isolati, soprattutto alle superiori dove il rischio di non limitarsi a 'scimmiottare' quello che si vede fare in tv ai deputati del partito neonazista Chrysì Avghì (in italiano “Alba Dorata”), ma di passare a vere e proprie intimidazioni è più alto”, continua Stelios Katsulas, anche lui insegnante partigiano del nuovo Fronte Antifascista. “Spesso la paura blocca non solo gli studenti, ma pure i docenti che vogliono denunciare minacce e insulti. Temono di vedersi arrivare il giorno dopo davanti ai cancelli della scuola un gruppo di muscolosi

I licei e le medie più a rischio sono nelle periferie di Atene e del Pireo: Perama, Kerastsini, Sepolia. Ma episodi di violenza sono segnalati anche in cittadine medio piccole come Rethimnon a Creta dove, a differenza che in Attica, Alba dorata alle ultime elezioni politiche di giugno ha preso una delle percentuali di voti più bassa di tutta la Grecia (a livello nazionale il partito della svastica ha il 7% per cento, con 18 deputati in Parlamento), mentre la sinistra di Syriza ha fatto l’en plein elettorale: ebbene, proprio nella "rossa" Rethimnon pochi mesi fa sono stati arrestati adolescenti fra i 15 e i 19 anni per avere aggredito con coltelli dei lavoratori immigrati. Mimando proprio quello che succede ad Atene, quasi ogni giorno, nei raid neonazisti contro i negozi gestiti da egiziani o senegalesi o contro i venditori ambulanti stranieri. Non solo: gli stessi adolescenti cretesi hanno cercato di impedire a coetanei della Kne (l’organizzazione del Partito comunista greco) di distribuire volantini fuori dalle scuole. “L'unico modo per combattere la barbarie è la cultura. Dobbiamo insegnare in tutte le classi cosa è significato davvero il fascismo nella storia greca ed europea” hanno deciso gli insegnanti del Fronte.

Anche perché già a ottobre i greci hanno assistito alla minacciosa richiesta del deputato di Alba dorata Ilias Panaghiotaro, dai banchi del Parlamento, di avere dati precisi sulla presenza di bambini stranieri negli asili nido e nelle scuole materne. Mentre un altro parlamentare di Chrysì Avghì, Antonis Gregos, annunciava “visite mirate” di membri del partito nelle scuole per vedere se i programmi d’insegnamento si uniformano al triplice motto “Dio, Patria, Famiglia”. Suscitando sinistri ricordi nei più anziani che hanno vissuto gli anni dell’occupazione nazista e delle varie dittature che hanno insanguinato l’Ellade nel ventesimo secolo. Purtroppo, come hanno dimostrato le testimonianze degli insegnanti del Fronte Antifascista dell’Istruzione, il morbo pro-svastiche non si limita già più ad essere qualcosa di esterno alla scuola, ma si insinua nei suoi riti quotidiani. Una riprova eloquente? Lo scorso 28 ottobre, festa nazionale greca che ricorda la vittoria ellenica sull’esercito di Mussolini nel 1940, come da tradizione ogni scuola ha sfilato davanti alle autorità cittadine sventolando la bandiera

Secondo una legge del 2001, a impugnare con orgoglio il vessillo dalle gloriose strisce bianche e azzurre, deve essere lo studente che ha riportato la pagella migliore. A Larissa però, capoluogo della pianura tessala a ovest del Paese un tempo ricca per le coltivazioni di cotone e ora attanagliata dalla crisi, in un liceo la studentessa con la media più alta in tutte le materie (greco compreso) era di origine albanese. Apriti cielo: i genitori sono intervenuti in massa per evitare un simile affronto all’orgoglio ellenico. La bandiera in mano a una straniera (che ha frequentato tutte le scuole in Grecia ndr)? Non sia mai. “Piuttosto andiamo a chiamare noi i picchiatori 'Chysavghites'!” hanno

Il dirigente scolastico all’inizio si è dichiarato paladino della legge, ma dopo un colloquio con lui la sfortunata studentessa originaria di Tirana ha chiesto la parola nell’infuocata assemblea d’istituto, gremita di insegnanti, studenti e genitori, per annunciare che “non per paura di ritorsioni, ma per rispetto alla bandiera greca lascio l’onore di portarla alla sfilata al secondo miglior studente dopo di me”. Inutile dire che il secondo della lista è un

Ma non è finita. Se dalle elementari e dai licei passiamo alle università, le minacce di Alba Dorata arrivano anche lì. Mettendo addirittura in dubbio un mostro sacro delle proteste giovanili: il corteo che ogni anno ricorda l’anniversario della strage degli studenti del Politecnico di Atene che, il 17 novembre 1973, hanno sfidato per primi la dittatura dei colonnelli, che sarebbe caduta sette mesi più tardi. “Basta con la favoletta del Politecnico! Basta con i finti eroi! La generazione del Politecnico è la responsabile della crisi attuale. Che tutti i ladri vadano in prigione!” stava scritto su un opuscolo distribuito nelle vie di Atene dai Chysavghites. Opuscolo preceduto dalla solita minaccia da parte dei deputati di Alba Dorata, rivolti al viceministro dell’Istruzione Theodoros Papatheodoros, di fare “discorsi didattici” nelle scuole qualche giorno prima dell’anniversario per sfatare le bugie che avvelenano la storia patria. A questo libello neonazista, ha replicato domenica 18 novembre l’autorevole settimanale To Vima, che ha riportato una ricerca effettuata da parte dell'Istituto nazionale di ricerche per dare un volto alle vittime della violenza dei colonnelli: l’indagine elenca una secca lista di 24 nomi, accompagnati dal loro circostanziato epitaffio, per dimostrare che quei ragazzi nel lontano 1973 sono morti davvero e non sono fantasmi frutto della propaganda

- Diomede Komninos, 17 anni, studente, residente in via Leucade 7 ad Atene. Il 16 novembre 1973, fra le 21.30 e le 21.45, metre si trovava con altri manifestanti all’incrocio fra le vie Averof e Marni, è stato ferito a morte al cuore da proiettili tirati dalla guardia del ministero dell’Ordine pubblico. Trasportato al Pronto soccorso, era già deceduto. - Toril Margrete Engeland, 22 anni, studentessa arrivata ad Atene da Per Reidar, in Norvegia. Il 16 novembre 1973, intorno alle 23.30, è stata ferita mortalmente al petto dal fuoco delle forze del ministero dell’Ordine pubblico. E’ stata trasportata dai manifestanti nell’albergo “Metropol” e poi da lì, ormai cadavere, al Pronto soccorso. - Georghios Samouris, 22 anni, studente della facoltà Panteion di Atene originario di Patrasso. Il 16 novembre 1973, intorno a mezzanotte, mentre si trovava nella zona del Politecnico, è caduto sotto il fuoco dei poliziotti. Portato dai compagni nell’ambulatorio improvvisato all’interno del Politecnico, è deceduto. I fantasmi hanno un nome, un cognome. Difficile cancellarli dalla storia.

Fonte: http://www.balcanicaucaso.org/aree/Grec ... ano-126684
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Re: Alba Dorata in Italia

Messaggioda millemondi » 02/12/2012, 22:58

Pronti a ripulire la Lombardia dall’immigrazione «selvaggia e delinquenziale», dalla corruzione e dalle mafie. Pronti a trasformarla in un cantone autonomo dotato di una moneta locale in attesa che ritorni la «nuova lira». Sono alcuni punti del programma con cui Alba Dorata Italia — come anticipa il segretario nazionale Alessandro Gardossi — si presenterà alle elezioni regionali in Lombardia. È la prima discesa in campo del movimento di estrema destra nato sull’esperienza del partito greco, xenofobo e antisemita, che ha scalato il parlamento ellenico piazzando 18 parlamentari e distinguendosi per un esplosivo mix di pestaggi, slogan razzisti e iniziative di populismo solidale (riservate ai soli greci).

Una deriva dalla quale gli omologhi italiani, ufficialmente, prendono le distanze («la violenza non serve, noi siamo per la concretezza e i diritti sociali, prima di tutto degli italiani», ripete Gardossi, triestino, un passato tra Lega e Forza Nuova). Ebbene, dopo avere aperto sedi in cinque città lombarde (Milano, Lodi, Varese, Brescia, Mantova) adesso Alba Dorata Italia punta diritto alle istituzioni. Primo banco di prova, appunto, le regionali di aprile in Lombardia. «Correremo per vincere — dice Gardossi — i lombardi sono stufi di ruberie e corruzione trasversali. Ci sono fasce deboli che non si sentono rappresentate da nessuno, né a sinistra né a destra. Stiamo raccogliendo le firme e scegliendo i nostri candidati». I “dorati”, come si fanno chiamare i seguaci italiani del camerata greco Nikòlaos Michaloliàkos, scaldano i motori. «Faremo anche noi le nostre primarie e sceglieremo il candidato alla presidenza del

Sono in tre a contendersi la maglia di candidato governatore di Alba Dorata. Il segretario regionale, Daniele Granata, 41 anni, di Varese, operatore nella comunicazione; il segretario milanese, Giorgio Borghesi, 51 anni, titolare di un’agenzia di viaggi, e Antonio De Domenico, 45 anni, di Brescia, autista ed ex sindacalista autonomo. Vengono da esperienze diverse: non tutti dall’estrema destra. De Domenico, per esempio, ha militato a lungo nella Lega. «Poi, come tanti altri, si è stancato del bluff leghista ed è venuto con noi», dice Andrea Bubba, vicesegretario nazionale di Alba Dorata.

Che cosa propongono i “dorati” lombardi, un partito il cui leader ha dichiarato di essere antisionista, di volere una “dittatura dell’intelligenza” e di avere ammirazione per la politica economica di Adolf Hitler e lo stato sociale di Benito Mussolini? Il programma è articolato in cinque punti. Il primo è permeato da un federalismo spinto («non come quello finto e fallito della Lega»). «Promuoveremo un referendum per la creazione di una nuova forma giurisdizionale indipendente chiamata Cantone Lombardia — dice Gardossi —Il Kosovo è un precedente nel diritto internazionale. Quindi la Lombardia voterà come la Catalogna in attesa di un referendum nazionale». Le province? «Le aboliremo, succhiano solo la linfa vitale del popolo».

Secondo punto: una nuova moneta locale, o «complementare», sul modello del sardex.net (il circuito di credito commerciale sardo, in pratica una sorta di moneta virtuale), in attesa del ritorno alla “Nuova Lira”». Fantapolitica? Clone pseudo leghista? Macché, dicono i “dorati”. Dichiaratamente anti immigrati («non c’è bisogno di metterlo nel programma, la gente lo sa...») il partito di estrema destra dice di voler portare avanti, anche in Lombardia, la lotta contro il potere delle banche e dei sindacati che «danneggiano sia i lavoratori sia gli imprenditori onesti». Infine la mafia. «In Lombardia, a parte le inchieste giudiziarie, nessuno ne parla più — continua Bubba — Libereremo la Lombardia da questo cancro».

Fonte:
http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... -47585972/
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Re: Alba Dorata in Italia

Messaggioda millemondi » 02/12/2012, 23:20

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Re: Alba Dorata in Italia

Messaggioda millemondi » 25/01/2013, 12:46

Dopo mugugni e mugugni da parte mia chiedendo di lasciare perdere Pound poiché si andava incontro al rischio di venire associati alla peggior merda che c'è sul panorama rivoluzionario, ecco che ho sempre più ragione su quel che dicevo. Da quasi due anni che dico la stessa cosa riguardo Pound. Ma poi, questo Pound, che cos'ha di così importante? Niente.

Se proprio devo affiancare il mio pensiero a quello di un poeta, senz'altro scelgo Fernando Pessoa.

Neanche Marra ha rinunciato a non solo mettere Pound in uno dei suoi video, ma anche partecipare alle conferenze di casapound con l'amico Tamburro e la mascote Tommasi. Mi sa che anziché candidarsi con No alla chiusura degli ospedali, dovrebbe candidarsi con No alla chiusura degli ospedali psichiatrici. Così non solo può andarci, ma anche trovare la sua mascote già lì.

Ecco l'ultima bella notizia dei camerati ( che fa rima con frustrati):



http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 28186.html
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Re: Alba Dorata in Italia

Messaggioda domenico.damico » 26/01/2013, 20:45

Ezra Pound con Casa Pound non ha ovviamente nulla in comune.
Anche la famiglia del poeta lo dice e lo rivendica.
http://www.corriere.it/cronache/11_dice ... 9452.shtml

Per non parlare dell'opera del poeta che, a prescindere dalle idee politiche, è considerata tra le più importanti della poesia del '900.
Qui, per esempio, l'intervista al poeta americano da parte di un altro grande poeta del '900: Pier Paolo Pasolini.

http://www.youtube.com/watch?v=jrwIbjwbT0o

Per quanto riguarda i vari neofascismi: si commentano da soli, non credo ci sia bisogno di dire molto altro.
Quindi la chiuderei qui.
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
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Re: Alba Dorata in Italia

Messaggioda Vito Zuccato » 28/01/2013, 14:13

millemonti ha scritto:Neanche Marra ha rinunciato a non solo mettere Pound in uno dei suoi video, ma anche partecipare alle conferenze di casapound con l'amico Tamburro e la mascote Tommasi. Mi sa che anziché candidarsi con No alla chiusura degli ospedali, dovrebbe candidarsi con No alla chiusura degli ospedali psichiatrici. Così non solo può andarci, ma anche trovare la sua mascote già lì.

Dato che il gestore-ideatore unico dei siti e delle iniziative di Marra è il camerata dott. Marco Saba, è OVVIA tale non-rinuncia.
Per chi legge: quando viene citato Alfonso Luigi Marra, occorre sempre leggere «Marconso Luigi Marraba».

E ciò vale a prescindere da eventuali lassismi e superficialità del Marra stesso nel delegare responsabilità a taluni personaggi.

~~~

domenico.damico ha scritto:Ezra Pound con Casa Pound non ha ovviamente nulla in comune.
Anche la famiglia del poeta lo dice e lo rivendica.
http://www.corriere.it/cronache/11_dice ... 9452.shtml

Casa Pound ed Ezra Pound hanno ovviamente in comune la difesa, a tratti strenua e tragicomica, dell'esperienza del Fascimo italiano.
La figlia di Pound può dire e rivendicare ciò che vuole: é innegabile il totale appoggio politico-culturale dato da Ezra Pound al Fascismo.

domenico.damico ha scritto:Per non parlare dell'opera del poeta che, a prescindere dalle idee politiche, è considerata tra le più importanti della poesia del '900.
Qui, per esempio, l'intervista al poeta americano da parte di un altro grande poeta del '900: Pier Paolo Pasolini.
http://www.youtube.com/watch?v=jrwIbjwbT0o

Non occorre certo scomodare lo statunitense Pound, visto che da sempre e ben più di costui é nel programma delle scuole italiane lo studio abbastanza approfondito dell'italianissimo poeta fascista Gabriele D'Annunzio e dell'italianissima corrente artistico-letteraria futurista capeggiata da Filippo Tommaso Marinetti.
La valutazione sul valore storico-artistico-letterario va sempre tenuta distinta dalla critica politica.


domenico.damico ha scritto:Per quanto riguarda i vari neofascismi: si commentano da soli, non credo ci sia bisogno di dire molto altro.
Quindi la chiuderei qui.

Si commentano da soli RELATIVAMENTE alla concezione filosofico-politico-antropologica specifica che GIÀ possiede ciascun individuo, perciò occorre SEMPRE specificare il proprio punto di vista, per quanto possibile, e in particolar modo se è il punto di vista di un movimento.

Come se non bastasse, anche chi si ritiene e/o è ritenuto "persona intelligente-curiosa-disinvolta" è vittima di facili fraintendimenti ed errori, qualora non riceva adeguati contraltari sia all'informazione-disinformazione di regime che all'informazione-disinformazione alternativa.
Quindi è meglio non fidarsi della sola telepatia e dell'accortezza altrui. Altrimenti tanto vale chiudere qualsiasi forum/sito/editore/discussione per manifesta inutilità/ridondanza.

Per il Movimento Moneta@Proprietà il neofascismo è tragicomico principalmente perché il Fascismo è stato nel 1936 – udite udite – il salvatore-istituzionalizzatore del sistema bancario italiano moderno, tanto che il Testo Unico Bancario del 1993 non ha fatto altro che recepire e completare la legge bancaria del 1936 e rimasta tranquillamente in vigore fino a quell'anno.



Cito ad hoc Giacinto Auriti, da sempre strumentalizzato a torto dai neofascisti sulla tematica monetaria per portare acqua al loro mulino politicante da due soldi:

“Il Fascismo non ha mai capito problemi della proprietà della moneta... Mussolini di moneta non capiva niente! Non capiva che cos'era l'oro degli usurai: la moneta-debito della Banca d'Inghilterra. Quello è il punto! [...] La «quota 90» fu consigliata da quattro persone a Benito Mussolini, che di moneta non ne capiva niente. Le quattro persone erano Stringher, Paratore, Beneduce, Volpi di Misurata: erano i quattro consiglieri della Banca d'Italia.”

“A noi non ce ne frega niente che la Banca d'Italia sia in mano a privati o allo Stato: a noi quello che interessa è di chi è la proprietà della moneta
all'atto dell'emissione. [...] Se il ladro è pubblico invece che privato è sempre ladro. C'aveva ragione Raffaele Mattioli. Qua in tutti e due i casi sono mangiatoie!”
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Re: Alba Dorata in Italia

Messaggioda millemondi » 28/01/2013, 19:37

Sottoscrivo ogni singola parola che ha scritto Vito, e aggiungo soltanto ancora qualcosa.

Ci vuole un thread apposta per discutere della presenza del fascismo nelle tematiche monetarie, ed affrontare una volta per tutte questa realtà.


Quindi, tornando a Pound:

per più valore che possa avere Pasolini, il fatto che gli abbia intervistato non significa niente. Siccome mi piace Pasolini e Pasolini ha intervistato Pound, allora Pound ha il timbro OK (?). Ergo: OK senza remore (?).
Per me no.

Apprezzo la sua poesia gestuale, condivido alcuni dei suoi aforismi, però non mi risulta irrinunciabile far di questo personaggio un'icona della rivoluzione politica-monetaria.

Inutile negare la bellezza della sua poesia, come anche inutile negare la sua adesione al fascismo.

Concludendo: quel che non manca di certo sono poeti che possano stimolarci a conquistare la nostra libertà attraverso la loro poesia. Ridicolo quindi di far figurare Pound dovunque si parli di riforme monetarie, per giunta sapendo che c'è CasaPound...
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