Re: Soares
Inviato: 08/07/2013, 13:55
Spesso si dice che tutti i politici sono uguali, ma tuttora la mia stima nei confronti di Mario Soares non è cambiata. Prigioniero politico nei tempi di Salazar, esiliato fino al '74, militante socialista, amico di Alvaro Cunhal, del PCP, con il quale faceva dibattiti politici in televisione degni di rimanere nella Storia lusitana. Quando era eminente l'ingresso del Portogallo nella allora CEE, chi si dimentica dello scetticismo di Cunhal e l'incrollabile fiducia di Soares... Ma nonostante ciò, il PS di Soares ha sempre potuto contare con l'appoggio del PCP di Cunhal durante le elezioni.
Dopo 50 anni di dittatura, c'era una politica piena di sogni, di speranza, umanista. Oggi c'è l'amarezza intravista in una sorta di delusione e tradimento nei confronti del Popolo, che Soares porta sulla schiena, come una colpa. Quindi le parole di Soares che oggi turbano tanto gli ambienti del Parlamento Europeo è un riscatto morale, al quale noi portoghesi ci uniamo ad unisono.
http://www.youtube.com/watch?v=RKMk0aqj ... rhQmdCUwIi
Portogallo che è il paese in Europa ove la tecnologia ha fatto più progressi, il paese che ha fatto i maggiori sforzi per quanto riguarda le energie rinnovabili, che non ha sgarrato un colpo nei conti europei, oggi si trova con un bel secchio di acqua fredda sulla testa. Il compagno Cunhal, purtroppo, non c'è più, ma le sue parole risuonano ancora, e Soares sa che non potrebbe mai farne a meno di ripescarle, nel disperato tentativo di rendere giustizia ad un popolo che i sacrifici li ha fatti, ed alle sue parole incoraggianti pro europeiste ha creduto.
Mi sembra quasi il caso di dire alla Germania di non fare la portoghese*...
*Nell'uso comune l'espressione fare il portoghese è utilizzata per intendere "usufruire di un servizio senza pagarlo", per esempio intrufolandosi tra il pubblico di uno spettacolo senza pagare il biglietto d'ingresso.
L'espressione è relativa ad un fatto storico avvenuto a Roma nel XVIII secolo quando l'ambasciatore del Portogallo presso lo Stato Pontificio invitò i portoghesi residenti a Roma ad assistere gratuitamente a uno spettacolo teatrale presso il Teatro Argentina; non vi era bisogno di invito formale, in quanto bastava dichiarare la propria nazionalità portoghese.
Molti romani, tuttavia, cercarono di approfittare dell'opportunità spacciandosi per portoghesi, da cui l'avvertimento non fare il portoghese per diffidare chicchessia ad astenersi dal mettere in atto trucchi o raggiri per poter usufruire di un servizio senza averne titolo.
Dopo 50 anni di dittatura, c'era una politica piena di sogni, di speranza, umanista. Oggi c'è l'amarezza intravista in una sorta di delusione e tradimento nei confronti del Popolo, che Soares porta sulla schiena, come una colpa. Quindi le parole di Soares che oggi turbano tanto gli ambienti del Parlamento Europeo è un riscatto morale, al quale noi portoghesi ci uniamo ad unisono.
http://www.youtube.com/watch?v=RKMk0aqj ... rhQmdCUwIi
Portogallo che è il paese in Europa ove la tecnologia ha fatto più progressi, il paese che ha fatto i maggiori sforzi per quanto riguarda le energie rinnovabili, che non ha sgarrato un colpo nei conti europei, oggi si trova con un bel secchio di acqua fredda sulla testa. Il compagno Cunhal, purtroppo, non c'è più, ma le sue parole risuonano ancora, e Soares sa che non potrebbe mai farne a meno di ripescarle, nel disperato tentativo di rendere giustizia ad un popolo che i sacrifici li ha fatti, ed alle sue parole incoraggianti pro europeiste ha creduto.
Mi sembra quasi il caso di dire alla Germania di non fare la portoghese*...
*Nell'uso comune l'espressione fare il portoghese è utilizzata per intendere "usufruire di un servizio senza pagarlo", per esempio intrufolandosi tra il pubblico di uno spettacolo senza pagare il biglietto d'ingresso.
L'espressione è relativa ad un fatto storico avvenuto a Roma nel XVIII secolo quando l'ambasciatore del Portogallo presso lo Stato Pontificio invitò i portoghesi residenti a Roma ad assistere gratuitamente a uno spettacolo teatrale presso il Teatro Argentina; non vi era bisogno di invito formale, in quanto bastava dichiarare la propria nazionalità portoghese.
Molti romani, tuttavia, cercarono di approfittare dell'opportunità spacciandosi per portoghesi, da cui l'avvertimento non fare il portoghese per diffidare chicchessia ad astenersi dal mettere in atto trucchi o raggiri per poter usufruire di un servizio senza averne titolo.