CINA

Questa sezione accoglie discussioni e segnalazioni su articoli usciti dai vari mezzi di informazione

CINA

Messaggioda domenico.damico » 28/09/2012, 16:14

Accendiamo un pò i riflettori "monetari" sulla Cina, per capire come vanno le cose in un Paese molto particolare anche dal punto di vista monetario.

In Cina iniezione record di liquidità

La Cina si accoda alle altre banche centrali del mondo e allenta nuovamente i cordoni del credito per sostenere la crescita economica.
Questa settimana la People's Bank of China ha operato un'iniezione di liquidità sul mercato monetario senza precedenti: in soli tre giorni, la banca centrale ha effettuato operazioni di reverse purchase agreement (Repo) per un valore complessivo di 365 miliardi di yuan (circa 45 miliardi di euro). In sostanza, secondo lo schema classico delle manovre di mercato aperto, la Pboc ha acquistato a termine titoli dalle banche andando così a rimpinguare simultaneamente di denaro fresco le loro casse.
La valanga di Repo scaricata da Pechino sul

Luca Vinciguerra - Il Sole 24 Ore - leggi su http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbVHjqkG
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
domenico.damico
 
Messaggi: 748
Iscritto il: 21/09/2011, 21:45
Località: Padova

Re: CINA

Messaggioda domenico.damico » 30/09/2012, 23:08


Il ribilanciamento della Cina

PECHINO – Il XII Piano quinquennale della Cina richiede una transizione del modello economico del Paese, da una crescita trainata dall’export verso una crescita basata sulla domanda interna, soprattutto sui consumi delle famiglie. Da quando è stato introdotto il Piano, il surplus di parte corrente cinese in rapporto al Pil si è effettivamente ridotto. Ma questo significa che l’aggiustamento della Cina è sulla buona strada?
Il calo del rapporto tra il surplus di parte corrente e il Pil della Cina è in gran parte il risultato degli elevati livelli di investimento,

di Yu Yongding - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/RNzhj
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
domenico.damico
 
Messaggi: 748
Iscritto il: 21/09/2011, 21:45
Località: Padova

CINA

Messaggioda domenico.damico » 19/11/2012, 23:40

Sbilanciamoci .info
Che cosa succede con l'ascesa della Cina e dei nuovi grandi


La crisi che stiamo attraversando è una crisi del mondo «atlantico», e non una crisi globale, oltre che essere una crisi specifica europea e italiana (...). Nello stesso periodo in cui il mondo occidentale precipitava in difficoltà di cui ancora oggi non si distinguono chiaramente i possibili sbocchi, i paesi emergenti hanno continuato la loro corsa allo sviluppo economico; con la crisi è risultato più evidente come stiamo assistendo a un grandioso passaggio del testimone, al dislocarsi del centro del mondo dall'Ovest all'Est. La nozione di Oriente dovrebbe peraltro essere riconsiderata, più che in quello geografico, in senso culturale, perché fanno anche parte del processo, oltre all'Asia che comunque mantiene oggi la leadership del fenomeno, anche l'America Latina e ormai lo stesso continente africano.
Accanto all'incedere di Cina, India, Brasile e Russia, stanno scalpitando subito dietro realtà economiche come quelle della Turchia, dell'Argentina, del Sudafrica, dell'Indonesia, del Vietnam - per citarne soltanto alcune -, che aggiungono spessore ed articolazione alla realtà del processo in atto. I centri studi internazionali prevedono che nel 2030 i sei paesi più importanti del mondo a livello di prodotto interno lordo dovrebbero risultare nell'ordine la Cina, gli Stati Uniti, l'India, il Brasile, il Giappone, l'Indonesia; nessuna nazione europea, neanche la Germania, rientrerebbe in tale classifica (...). Si tratta di un processo molto rilevante, anche se non esente da contraddizioni profonde, che richiederebbe da parte del nostro paese un'attenzione ben maggiore di quella almeno sino ad oggi prestata, anche perché le tendenze economiche, sociali, politiche di tali paesi diventano con il tempo sempre più cruciali per l'andamento delle cose in Italia ed in Europa.
Bisogna procedere con cautela nel proiettare al futuro delle tendenze in atto oggi, ma il processo sembra inarrestabile, almeno per un certo numero di anni, sia pure, plausibilmente, tra alti e bassi, tra salti in avanti e possibili pause di riflessione. Non mancano, già adesso, problemi profondi in tale grande sviluppo, problemi che vanno dall'estesa corruzione, alle profonde diseguaglianze, alle questioni ambientali (...). Va anche sottolineato come, nell'ambito di tale processo, si manifesti anche una rilevante tendenza allo sviluppo di stretti rapporti economici e, in parte anche politici, del tipo Sud-Sud, circuitando così, almeno in parte, l'intermediazione occidentale sino a ieri trionfante.
L'atteggiamento dei paesi atlantici verso lo sviluppo di queste nuove realtà sembra oscillare tra conflitto e cooperazione, tra la tendenza a voler instaurare proficui accordi economici con realtà ormai incontestabili e quella opposta a frenare il processo di crescita delle nuove realtà (...). La realtà di un mondo strettamente interconnesso, a livello economico, finanziario, politico (...) imporrebbe invece di cercare con tutti i mezzi un grande accordo per assicurare al mondo nei prossimi decenni prospettive di sviluppo pacifiche e in qualche modo equilibrate.
Questo testo è parte dell'Introduzione all'ebook di Sbilanciamoci.info «I nuovi grandi» di Vincenzo Comito. I tre capitoli del volume sono dedicati alla Cina, agli altri tre paesi emergenti e ai rapporti con i paesi più ricchi. L'ebook è scaricabile gratis dal sito


http://www.sbilanciamoci.info/ebook/I-n ... ssia-15310
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
domenico.damico
 
Messaggi: 748
Iscritto il: 21/09/2011, 21:45
Località: Padova

CINA

Messaggioda domenico.damico » 19/11/2012, 23:41

Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
domenico.damico
 
Messaggi: 748
Iscritto il: 21/09/2011, 21:45
Località: Padova

PASSAGGIO DI CONSEGNE IN CINA

Messaggioda domenico.damico » 30/11/2012, 17:30

LA DIRIGENZA IDEALE DELLA CINA

di Stephen S. Roach

NEW HAVEN – Il recente passaggio di leadership in Cina è stato ampiamente descritto come un trionfo dei conservatori più intransigenti e una sconfitta della causa della riforma, una caratterizzazione che ha steso un ulteriore velo di tristezza sulla percezione del Paese da parte dell’Occidente. In realtà, niente potrebbe essere più distante dalla verità.

Xi Jinping e Li Keqiang - i due funzionari di spicco del nuovo Consiglio direttivo della Cina (il Comitato permanente del Politburo) - hanno viaggiato molto all’estero e sono dei colti e raffinati intellettuali in

di Stephen S. Roach - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/L8KAJ
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
domenico.damico
 
Messaggi: 748
Iscritto il: 21/09/2011, 21:45
Località: Padova

CINA e sistema bancario ombra.

Messaggioda domenico.damico » 10/12/2012, 16:02

Cina, il fantasma dello shadow banking sbarra la strada al renminbi convertibile

IL SISTEMA FINANZIARIO PARALLELO PRIVO DI REGOLE È CRESCIUTO A DISMISURA E POTREBBE AMMONTARE ALLA METÀ DEL PIL: PARTE LA STRETTA DELLE AUTORITÀ PER NORMALIZZARE LA SITUAZIONE IN VISTA DELL’ INSERIMENTO DELLA VALUTA A PIENO TITOLO NEL PANIERE INTERNAZIONALE

di Eugenio Occorsio

Il più pessimista è David Cui, capo per BankAmerica-Merrill Lynch delle strategie per la Cina (è nato a Pechino, ha preso il PhD ad Harvard e vive fra New York e Shanghai): «Se non si arresta la deriva cinese verso un settore finanziario sempre più incontrollato, in presenza del rallentamento strutturale e della crisi immobiliare che si sta vivendo, lo shadow banking prima dilagherà fino a sommergere l’economia ufficiale e poi trascinerà il Paese nell’abisso ». Se la nebulosa creditizia non regolata e spesso neanche classificata con esattezza è un grosso problema in occidente, in Cina potrebbe essere esiziale. Gli elementi di paura, di perplessità, di rapporti difficili per l’isolamento linguistico e culturale che circondano il Paese in generale, sono esasperati nel comparto creditizio “non classificato”, shadowappunto. Che, si è visto, può far male alla Cina stessa ma anche a tutto il mondo. Non a caso sia l’Fmi, che per primo ha lanciato l’allarme, sia il Financial Stability Board di Basilea che ha quantificato poche settimane fa in 67mila miliardi il giro d’affari globale del settore (inducendo la Commissione europea a promettere una direttiva ad hoc), hanno indicato la Cina come l’epicentro della maggior sofferenza. Paradossalmente ciò accade proprio nel momento in cui la seconda economia mondiale (il Giappone è superato da due anni, l’America pare fra 15) sta dando segnali sempre più

netti di volersi inserire a pieno titolo nel circuito finanziario internazionale, e di volerlo fare in fretta. Tanto per cominciare, come ha indicato il Congresso del mese scorso, la Cina vuole rendere il renmimbi una valuta pienamente convertibile entro il 2015. Anche se il guru americano delle commodities Jim Rogers avverte che «tenere depositi in renminbi è una totale follia», le principali banche, quelle ufficiali, emettono obbligazioni in valuta cinese destinate ai mercati internazionali, aprono linee di credito a favore delle aziende straniere che vogliono investire in Cina sempre in divisa locale, compiono una crescente serie di operazione finanziarie, dalle lettere di credito ai prestiti a progetto. Tutto in renminbi. Poche settimane fa è tornata a Roma da Shanghai una delegazione della Sace, l’agenzia pubblica per il finanziamento dell’export, che ha stipulato un accordo con la China merchants bank per mettere a disposizione una copertura di 2 miliardi di renminbi (250 milioni di euro) a favore delle imprese italiane che vogliono crescere in Cina. Tutto questo mal si concilia con il rampante shadow banking system. «Nessun discorso di convertibilità né di crescita del prestigio globale della valuta si può aprire finché la Cina non assicura una totale revisione dei suoi criteri di regolazione finanziaria», conferma l’economista Rainer Masera. Che avanza delle ipotesi sui motivi di questo vorticoso sviluppo: «La Cina è per esempio particolarmente attiva sui mercati delle commodities. E nella sua corsa ad assicurarsi le materie prime necessarie al suo impetuoso sviluppo intraprende azioni a largo raggio, dall’acquisto delle miniere in Africa o Sudamerica fino allo sviluppo dei derivati finanziari appunto in commodities, privi come del resto tutti i derivati del pianeta di un’adeguata regolamentazione».

Continua:

http://www.repubblica.it/economia/affar ... -48431450/
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
domenico.damico
 
Messaggi: 748
Iscritto il: 21/09/2011, 21:45
Località: Padova

Cina, petrolio e dollari

Messaggioda domenico.damico » 17/06/2013, 10:21

La Cina snobba il dollaro e compra il petrolio in yuan. Per gli esperti questa nuova guerra è l'inizio di un nuovo ordine mondiale.

di Vito Lops25 settembre 2012

A sud dell'Iran, nel Golfo Persico, si erge l'isola di Kish. Questo piccolo lembo di terra, dove vivono poco più di 20mila abitanti, è sconosciuto ai più ma potrebbe presto conquistare fama. Perché nel luglio 2011 il ministro del Petrolio ad interim iraniano ha inaugurato in questa isola la prima Borsa al mondo dove è possibile acquistare e vendere petrolio senza avere un dollaro.

Per questo motivo c'è chi pensa che l'isola di Kish, così come la cittadina del New Hempshire Bretton Woods è stata per circa 30 anni (dal 1944 al 1971) il simbolo del nuovo ordine mondiale al termine della Seconda Guerra Mondiale, potrebbe divenire il simbolo di un nuovo ordine generato dall'attuale guerra delle valute.

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza- ... fromSearch
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
domenico.damico
 
Messaggi: 748
Iscritto il: 21/09/2011, 21:45
Località: Padova

La Cina e cavalli di Troia... JP MORGAN

Messaggioda domenico.damico » 15/11/2013, 14:50


JP Morgan: si allarga l'inchiesta sulla corruzione in Cina

New York, 29 ago - L'inchiesta sui sospetti di corruzione in Cina da parte di JP Morgan si allarga: l'ufficio legale della banca, che ha creato una task force per far luce sulla vicenda, sta consegnando numerosi documenti alla Sec, che mostrano come decine di neoassunti nel Paese fossero collegati a operazioni e contratti che l'istituto voleva completare. A rivelare la consegna di documentazione e' stato il Financial Times mentre il Wall Street ha dato conto della nascita della task force. Se specifici episodi di corruzione saranno dimostrati - ad esempio se gli assunti, membri di influenti famiglie cinesi, non erano qualificati per le posizioni loro affidate - JP Morgan potrebbe aver violato il Foreign Corrupt Practices Act. La banca e' assediata da una rete di indagini ancora aperte al di la' della corruzione in Cina: il Senato americano ha fatto sapere che aprira' un'inchiesta sul sospetto di manipolazione del mercato dell'energia elettrica da parte della banca, ipotesi sulla quale sta indagando anche il Dipartimento della Giustizia. La banca ha gia' pagato una multa da 410 di dollari davanti a queste accuse alla Ferc, l'organismo di regolamentazione del settore elettrico.


Fonte: http://www.corriere.it/notizie-ultima-o ... 8901.shtml
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
domenico.damico
 
Messaggi: 748
Iscritto il: 21/09/2011, 21:45
Località: Padova

CINA e i cavalli di Troia - JP Morgan

Messaggioda domenico.damico » 15/11/2013, 15:31


Jp Morgan ancora nei guai, “assume figli di alti funzionari per fare affari in Cina”
La Sec ha aperto una inchiesta sulla banca americana, che avrebbe assicurato un posto di lavoro a rampolli di alti funzionari cinesi e dei dirigenti di grandi imprese locali per spianare la strada agli affari nel territorio. Proseguono i guai per l'istituto, già sotto i riflettori per i mutui subprime

Jp Morgan ancora nei guai, “assume figli di alti funzionari per fare affari in Cina”
La Sec ha aperto una inchiesta sulla banca americana, che avrebbe assicurato un posto di lavoro a rampolli di alti funzionari cinesi e dei dirigenti di grandi imprese locali per spianare la strada agli affari nel territorio. Proseguono i guai per l'istituto, già sotto i riflettori per i mutui subprime
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 19 agosto 2013
Commenti (90)Più informazioni su: Cina, JP Morgan, SEC, Wall Street.

La nuova frontiera delle mazzette? Assumere i figli di papà. Jp Morgan è finita di nuovo sotto i riflettori per aver dato un posto di lavoro a giovani rampolli dei dirigenti delle più grandi imprese di Stato in Cina, chiedendo in cambio un aiuto per fare affari nel Paese. A puntare i riflettori sulla banca, che ha sempre più problemi con la giustizia, è stata la Sec (la Consob americana) che, secondo la stampa, ha aperto un’inchiesta sulle assunzioni nel territorio, dove le relazioni personali hanno un ruolo fondamentale nel concludere gli affari. La pratica non è, d’altronde, una novità. Tra le banche di Wall Street, spiega il quotidiano americano, è infatti abbastanza comune assumere figli di manager e politici cinesi per spianare la strada ai propri business.

La banca, secondo quanto emerge da un rapporto della Commissione, avrebbe assunto Tang Xiaoning, figlio di Tang Shuangning, ex dirigente dell’Autorità cinese sui controlli bancari, diventato nel frattempo presidente del China Everbright Group, una conglomerata pubblica, dalla quale Jp Morgan, dopo l’assunzione, avrebbe ricevuto importanti incarichi, tra cui la consulenza per l’emissione azionaria di una controllata. Gli uffici dell’istituto americano a Hong Kong avrebbero anche assunto Zhang Xixi, figlia di un importante dirigente delle ferrovie cinesi, poi arrestato perché coinvolto in uno scandalo di tangenti, ottenendo in cambio la consulenza sul debutto in Borsa della compagnia, che ha fruttato 5 miliardi di dollari. “Succede così da vent’anni”, spiega all’Huffington Post Ronald Wan, professore della Renmin University in Cina ed ex banchiere, riferendosi al vizio che hanno le grandi banche americane di fare assunzioni “mirate” per insediarsi al meglio nel territorio.

L’inchiesta sulle assunzioni in Cina arriva in un momento particolarmente delicato per Jp Morgan. Il dipartimento di Giustizia ha infatti avviato nelle ultime settimane un’inchiesta penale nei suoi confronti per i titoli “scadenti” venduti prima della crisi finanziaria, fra il 2005 e il 2007. La banca resta poi sotto i riflettori per la perdita da circa 6 miliardi di dollari annunciata nella primavera dell’anno scorso dovuta a scommesse azzardate sui derivati. Le cause legali sempre più frequenti potrebbero costare alla banca 6,8 miliardi per i contenziosi legali, escludendo le riserve attuali. Una cifra che, secondo un’analisi di Barclays Research, è la maggiore tra tutti gli istituti di credito americani.


Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08 ... na/687195/
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
domenico.damico
 
Messaggi: 748
Iscritto il: 21/09/2011, 21:45
Località: Padova

Cina e i cavalli di Troia - JP Morgan

Messaggioda domenico.damico » 15/11/2013, 15:40


J.P Morgan versava denaro alla figlia dell'ex premier cinese Wen Jiabao

Washington - Flussi di denaro "sospetti" tra alcune banche americane e la società di consulenze finanziarie della figlia dell'ex premier cinese Wen Jiabao. Le autorita' americane hanno aperto un'inchiesta sui rapporti tra la banca d'affari J.P.Morgan e la società cinese diretta dalla figlia dell'ex premier.
Lo scrive oggi il New York Times. La societa' aveva solo tre dipendenti ed era guidata dall'unica figlia dell'ex-premier, Wen Ruchun, che nei rapporti con la banca avrebbe usato il falso nome con il quale aveva frequentato in precedenza una prestigiosa universita' americana.
Secondo la ricostruzione del giornale, la societa' avrebbe ricevuto 75mila dollari al mese dalla J.P.Morgan per un periodo di due anni, per "facilitare" alcuni affari intrapresi dalla banca in Cina.
In altre parole la società, chiamata Fullmark Consultants, avrebbe ricevuto nei due anni di contratto 1,8 milioni di dollari dalla banca americana.
Secondo una precedente inchiesta del Nyt, pubblicata nel 2012, la famiglia di Wen Jiabao avrebbe accumulato segretamente un patrimonio di 2,7 miliardi di dollari negli anni nei quali Wen e' stato alla testa del governo cinese, dal 2003 al 2013.

Fonte:http://www.ogginotizie.it/280325-j-p-morgan-versava-denaro-alla-figlia-della-039-ex-premier-cinese-wen-jiabao/
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
domenico.damico
 
Messaggi: 748
Iscritto il: 21/09/2011, 21:45
Località: Padova

Prossimo

Torna a Rassegna Stampa

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 10 ospiti

cron