Ma fino a quando il mondo resta in mano a potenti banchieri, com'è possibile pensare ad un mondo senza denaro? Attualmente mi sembra utopia, poi tutto è possibile.
Sei tu che non vuoi il cambiamento. I banchieri non fanno che occupare lo spazio vuoto a cui tu non ti interessi.
Se vuoi mantenere una società e un'economia con un certo grado di complessità, sei costretto a mantenere lo strumento monetario.
Se invece non vuoi la moneta, devi per forza andare sugli alberi come facevi alcuni anni addietro, cominciando a fare come fa costui (per esempio).
Confondi lo strumento col suo utilizzatore: sei un criminalizzatore di strumenti, fai cacce alle streghe e roghi di piazza.
Usi la dicotomia BENE/MALE appioppando clericalmente personificazioni altrettanto dicotomiche BUONO/CATTIVO ai concetti e agli oggetti, senza fare alcuna valutazione logica e constatabile sperimentalmente.
Anche il protagonista di questo thread è un criminalizzatore di strumenti: non si rende conto che confonde lo strumento neutro "coltello da cucina" col coltello da cucina conficcato nella schiena di qualcuno per mano del cuoco cattivo™.
E poi che palle con 'sti discorsi iper-inflazionati e auto-castranti sull'utopia.
L'utopia e l'impossibilità sono create dal nulla PROPRIO da chi ne parla a ogni piè sospinto e si crogiola nei secoli dicendo "Utopia, Utopia, Utopia [...] Utopia", come un rosiario, per espiare chissà quali peccati dell'umanità.
E' come per il discorso della creazione di moneta bancaria commerciale.
NON è la rete del sistema bancario commerciale nel complesso a creare promesse di moneta a corso legale (moneta bancaria commerciale), ma è LA SINGOLA BANCA a farlo, tutte le volte che si presenta un privato o una società a richiedere un prestito.
Così accade per la comunità degli individui: non è la comunità nel complesso a creare cambiamento sociale e/o promesse di cambiamento sociale, ma è IL SINGOLO INDIVIDUO a farlo.
Ma anche se si dichiarasse – come troppi dichiarano – che tali creazioni (di moneta e di cambiamento sociale) avvengono solo a livello di sistema e non a livello di singolo, sarebbe una dichiarazione RIDICOLA: dato che il sistema è composto da una somma di individui, ogni creazione sistemica DEVE PER FORZA essere la somma di creazioni individuali e ogni creazione individuale in media DEVE PER FORZA essere pari alla creazione sistemica divisa per il numero di individui. Altrimenti, sarebbe obbligatorio introdurre una terza parte estranea al sistema e a ogni individualità che si prenda la responsabilità materiale di tutte le creazioni.
Non è un estremista, è semplicemente il classico grassissimo ignorante pressapochista odioso supponente piccolo-borghese (praticamente il cretino del villaggio) che non ha la benché minima nozione di cosa sia la moneta e che, soprattutto, non si ferma ad analizzarla e a immaginarne diverse configurazioni.
C'è chi dice che si possono eliminare, ma per farlo occorre comunque istruirsi su alcuni argomenti piuttosto complessi o che necessitano di un minimo di impegno intellettuale, come dover istruirsi su... cosa sia la moneta (ma tu guarda).
Siamo vicini alla fine del denaro nel modo in cui lo abbiamo sempre visto: piccoli pezzi di carta rettangolare e dischi metallici». David Wolman ha 37 e ha passato gli ultimi due indagando il futuro dei soldi. Quello che ha visto lo ha scritto in un libro, The End of Money, in uscita negli Stati Uniti a febbraio. Perché le monete alternative stanno esplodendo proprio adesso? «Ci sono molte forze differenti in gioco. Da una parte il crescente interesse per le monete complementari (che in alcuni casi sono iperlocali), è molto simile all' interesse per il cibo a chilometro zero o lo shopping locale. Le persone hanno la convinzione che un cibo locale sia più sano per sé, per la comunità in cui si vive e per l' ambiente. La stessa cosa sta accadendo con i prodotti, che siano scarpe o divani: meglio comprare dal negozietto della tua strada piuttosto che ordinare via Int e r n e t q u a l c o s a fatto in C i n a . Io non p e n s o c h e questo sia un b e n e , m i l i mito a rilevare uno s t a t o d ' a n i m o c o m plessivo. Con le monete sta capitando lo stesso: se è possibile realizzare un sistema monetario alternativo che sia sufficientemente sofisticato - e ci metto un grande se davanti - e se questo può sostenere l' economia locale e tenere i soldi dentro la comunità invece di arricchire banchierie corporations lontane, beh, la cosa ha molto fascino». La crisi finanziaria in atto gioca a favore delle monete alternative? «Sì. Un altro fattore trainante, e non sorprendente, è il clima di sospetto per le monete sovrane e il sistema monetario internazionale. Sebbene il denaro stampato dalle banche centrali sia vestito dei crismi della ufficialità, ormai non è più o meno reale di alcune piccole monete alternative che circolano in alcune piccole città della California del nord per esempio. D' altra parte le valute ufficiali godono di alcune protezioni che le valute complementari non hanno ancora, come le sofisticate tecniche anti-falsificazione. Inoltre questo vituperato sistema monetario ha contribuito a garantire una gigantesca crescita economica nel corso dell' ultimo secolo, il che significa che non possiamo buttarlo via senza pensarci bene. Farlo sarebbe semplicistico e folle». Si tratta di un trendo di una rivoluzione? «Io non penso che sia un trend. Ci possono essere dei limiti sulla velocità di diffusione di queste nuove valute, ma non si tratta di un fenomeno temporaneo. Ci sono troppe persone brillanti e preparate che stanno lavorando a come rendere questo mondo migliore con delle nuove valute. A prescindere da successo che ogni singola iniziativa avrà, io penso che l' innovazione e il desiderio di cambiare lo status quo che viene da queste esperienze, sia positivo». Che ruolo sta giocando Internet in questo fenomeno? «Immenso. È vero che ci sono molte monete iperlocali che non dipendono molto da Internet e che anzi esaltano un ritorno al passato, allo spirito comunitario del baratto. Ma dove le monete alternative stanno davvero esplodendo è sul web. Il recente e controverso caso di Bitcoin ne è l' esempio più clamoroso». Il misterioso creatore di Bitcoin, la moneta creata automaticamente, da un algoritmo, è sparito nel nulla. Lo stampatore dei Liberty Dollarsè finito in carcere. C' è il rischio che qualcuno approfitti del momento favorevole per compiere dei crimini? «Io penso di sì. Proprio nel caso dei Bitcoin molti si sono chiesti per comprare e vendere cosa venissero davvero usati. È una preoccupazione legittima, ma anche con euro e dollari, l' anonimato e la non tracciabilità del contante lo rende perfetto per l' attività criminale». (r. l.)
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Un ragazzo di Amburgo vive una vita sorprendente, senza spendere un soldo - o quasi: vive in una fattoria, viaggia in tutt’Europa, ha un Rolex al polso, veste abiti firmati e mangia formaggio Roquefort. Com’è possibile? Grazie alla società «usa e getta», che produce sempre più rifiuti, ma anche a internet.