Tutte le bugie del governo Monti

Questa sezione accoglie discussioni e segnalazioni su articoli usciti dai vari mezzi di informazione

Tutte le bugie del governo Monti

Messaggioda Bruce » 18/04/2012, 23:43

Da un estratto dell'articolo http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1sQwRhQRz

Conti alla mano, Mario Monti dice solo bugie.
Vediamone alcune.

1).Si alza la forbice dello spread e la responsabilità è attribuita alla Spagna. FALSO.
La verità è che dopo quattro mesi il disavanzo pubblico è aumentato, invece che diminuire, le manovre di Monti hanno prodotto il credit crunch (termine che indica la strozzatura del mercato perché lo stato è costretto a indebitarsi per pagare interessi di debito contratti precedentemente, avendo rinunciato al disavanzo di debito virtuoso per investire in infrastrutture e grandi opere per creare lavoro-mercato-occupazione, e così facendo si avvia al proprio fallimento annunciato) e i grandi istituti finanziari internazionali hanno capito che Monti trascinerà il paese alla rovina e quindi non acquistano più i nostri bpt se non a tassi alti perché stanno scommettendo sulla nostra rovina.

2). La nostra borsa va giù e la responsabilità è della speculazione. FALSO:
I fondamentali della nostra economia sono pessimi. I bilanci delle banche sono truccati. La Bce ha fatto avere, attraverso Mario Draghi, alle banche italiane la cifra di 325 miliardi di euro negli ultimi sei mesi affinchè si ricapitalizzassero e aprissero i crediti alle imprese. Le banche italiane hanno preso i soldi, hanno chiuso i rubinetti e li investono nella finanza speculativa ad alto rischio per recuperare, da bravi giocatori d’azzardo compulsivi, i soldi che hanno perso e il costo della politica (funzionari, ministri, faccendieri) di cui le banche si fanno carico per poter avere soldi cash senza che nessun governo chieda loro mai conto. Da tutte le piazze finanziarie del mondo arrivano massicci ordini di vendita sui titoli italiani, considerati ormai carta straccia. A novembre dell’anno scorso erano considerati titoli a rischio. Oggi sono stati tutti squalificati.

3). L’ufficio statistico del Ministero del Tesoro rivela che le prime 500 banche italiane sono proprietarie (attraverso le fondazioni) del 67% del patrimonio immobiliare italiano, corrispondente a un valore di mercato pari a circa 400 miliardi di euro. Monti ha dichiarato in data 20 gennaio 2012 di aver fatto applicare i parametri della BCE (“ce l’ha chiesto l’Europa”) per alzare le aliquote fiscali delle imprese finanziarie. FALSO. BUGIA.
Con postilla di decreto legge votato in fretta e furia a metà marzo, il governo ha dichiarato PER LEGGE che gli istituti bancari “sono esenti dall’applicazione dell’Imu in quanto enti deputati alla beneficenza sociale”. Il Tesoro, così ha rinunciato ad incassare 40 miliardi di euro.

4). Il governo ha dichiarato che l’82% dei cittadini italiani risultano proprietari di immobili. FALSO:
La realtà è che i proprietari immobiliari in Italia sono soltanto il 23%. Il restante 59% hanno un mutuo, decennale, ventennale, trentennale. Tutti gli immobili fanno parte del patrimonio delle banche che hanno erogato i mutui. La banca (legittima proprietaria) non paga l’Imu. La paga però il mutuato.

5). Il governo, attraverso la ministra Fornero ha dichiarato che gli esodati sono 64.000. FALSO.
L’ufficio centrale dell’Inps e l’ufficio statistico nazionale del Ministero del lavoro rivela che gli esodati risultano invece 174.000 al 31 gennaio 2012. Non esiste copertura finanziaria. Il governo STA TRUCCANDO IL BILANCIO COME AVEVA FATTO LA GRECIA.

6). In data 26 febbraio 2012, il governo ha dichiarato di aver provveduto “a far applicare la normativa corrente per l’immediato reintegro della dovuta tassazione alle quattro concessionarie che gestiscono la distribuzione e l’utilizzo delle macchinette elettroniche da gioco d’azzardo, le cosiddette slot”. FALSO.
Il governo ha rimandato la richiesta a fine settembre del 2012, in tal modo, favorendo la società Lottomatica (l’unica azienda che seguita a salire in borsa) ma soprattutto favorendo la criminalità organizzata e soprattutto la famiglia mafiosa di Catania, Corallo, che ne ha il monopolio. Il governo ha rinunciato a 60 miliardi di euro, tale è la cifra di cui il Tesoro è creditore, ma non ha dato ordine alla Finanza di recuperarli.

7). In data 31 gennaio 2012 il governo ha dichiarato di aver “diminuito sensibilmente l’uso delle auto blu facendo risparmiare complessivamente almeno 200 milioni di euro”. FALSO.
Le auto blu sono aumentate negli ultimi quattro mesi del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con un aggravio di spesa complessiva (benzina, assicurazione, autisti, parcheggio) per lo Stato di ben 156 milioni di euro.

8). In data 18 marzo 2012 Mario Monti ha dichiarato “stiamo uscendo dalla crisi; l’eurozona ce l’ha fatta e in Italia ci sono già segni di ripresa industriale”. FALSO.
L’ufficio statistico del Ministero dell’Industria ha diffuso i dati nella giornata del 12 aprile 2012: l’industria italiana arretra del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una pesante contrazione del mercato che, secondo la maggior parte degli analisti finanziari, situa “il sistema economico Italia” più in là della recessione e più vicina alla depressione. Soltanto la Grecia e il Portogallo hanno fatto peggio. Andando avanti così, entro tre anni l’intera industria manifatturiera italiana verrà spazzata via e nazioni come la Corea, il Brasile, l’Argentina, l’India occuperanno i mercati sostituendosi al made in Italy. Oggi, 13 aprile, la borsa valori di Milano va giù pesantemente proprio sui dati negativi dell’industria nazionale. Solo un pazzo investirebbe in borsa in Italia.

9). “La riforma del mercato del lavoro che abbiamo varato è stata considerata in tutto il mondo davvero rivoluzionaria: aumenterà l’occupazione e rilancerà l’economia liberalizzando l’accesso, in linea con i parametri più avanzati d’Europa”. Così ha detto Mario Monti in data 2 aprile 2012. FALSO.
L’attuale riforma del lavoro ingessa l’Italia, blocca l’occupazione, impedisce le assunzioni, facilita i licenziamenti, impedisce la mobilità di fatto. E’ stata attaccata in tutto il mondo, da posizioni di destra “Wall Street Journal”, da posizioni moderate di centro finanziario “Financial Times” da posizioni di sinistra “Washington Post” e “The Guardian”. E’ stata addirittura sbugiardata da Mario Draghi e da Christine Lagarde, il che è tutto dire: entrambi sono allarmati perché l’attuale governo sta peggiorando la situazione.

10). “Una delle azioni maggiormente propulsive del governo consiste nell’aver chiuso un accordo con l’ABI (ndr. Associazione Bancaria Italiana) per facilitare e imporre la trasparenza e liberalizzare la competitività del sistema bancario in Italia, peraltro solido e al sicuro”. Dichiarazione rilasciata in conferenza stampa in data 25 febbraio. FALSO.
L’attuale governo ha rinunciato a far applicare la normativa europea che impone la non eleggibilità di membri nei consigli direttivi e amministrativi delle banche concorrenti tra di loro. Nei primi 25 istituti di credito italiani, il 92% dei membri dirigenti detengono cariche in almeno 14 istituti diversi in concorrenza tra di loro, il che macella e maciulla il concetto di competitività, trasforma le banche in un luogo chiuso all’esterno e di fatto trasforma le transazioni azionarie alla borsa valori non in una libera compra-vendita basata su dati di mercato, bensì in un’azione burocratica dovuta a funzionari (tanto per fare un esempio) di Unicredit che acquistano o vendono azioni di Banca Intesa per poi acquistare o vendere azioni di Monte dei paschi di Siena o Banco Popolare, alzando o abbassando il titolo sulla base di fattori puramente speculativi. In tal modo, il controllo rimane nelle mani dei pochi e le spese a carico dell’utenza aumentano. In Italia le banche non competono tra di loro. I costi per i correntisti aumentano ingiustificatamente.
Cominciano a fornire dati falsi. Cominciano a irrigidirsi. Cominciano a diffondere una continua e costante falsificazione della realtà.
Lo fanno per trasformarla in un incubo e gestire le paure da loro stessi provocate.

La realtà è, invece, molto meglio.
In questo consiste il Risveglio: nell’accettare, identificare e vedere la Realtà.
Denunciamo i falsi. Sempre. Senza smettere. Senza passargliene una.
Restituiamo alla Verità e ai dati un valore oggettivo e condivisibile.
Armiamoci di pazienza e costruiamo piccoli centri di aggregazione per diffondere i dati veri, sbugiardare i tecnocrati falsari.
Finchè non crolleranno sotto il peso delle armi da loro stessi inventate per schiavizzarci: i piatti burocratici dati sulla finanza, sull’economia, sul lavoro, sulla spesa pubblica.
L’attuale governo fa acqua da tutte le parti.
Chi lo appoggia, se ne assumerà la responsabilità davanti a potenziali elettori.
Perchè chi vive sul falso nasconde un disegno autoritario.
E noi, in Italia, non abbiamo bisogne di persone “forti”. Ne abbiamo avute fin troppe.
Abbiamo bisogno di persone autorevoli.
E’ tutto un altro dire.
E’ la differenza tra democrazia e dittatura.
E’ la differenza tra Franklin Delano Roosevelt e Mario Monti, due uomini che si sono trovati al centro di una grave crisi socio-economica, ma che hanno scelto strade completamente diverse.
C’è chi ama il Buio. C’è chi è attratto dalla Luce.
Bruce
 
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I CONTI TRUCCATI...

Messaggioda domenico.damico » 30/09/2012, 22:51


Post Fondamentale: L’Italia Tarocca i Conti, Abbiamo un Buco di Almeno 10 Miliardi di Euro.

Con il consenso di GPG imperatrice vorrei riprendere un suo post e renderlo, se possibile ancora più comprensibile (adatto anche per giornalisti).

La questione è molto grave e merita la più ampia attenzione possibile. In sostanza si tratta di questo:

L’Italia sta dichiarando ai partner europei obbiettivi palesemente impossibili da raggiungere, sia il PIL atteso che i rapporti di Deficit/Pil e di Debito/Pil sono attesi per la fine del 2012 sono una evidente operazione di cosmesi.

Partiamo dall’inizio: il DEF

Il documento ufficiale con cui il Governo Italiano fa il punto della situazione e le sue previsioni sui principali indicatori economici e di finanza pubblica si chiama Documento di Economia e Finanza (DEF). Il DEF è redatto almeno una volta all’anno e può essere aggiornato dal governo. Il DEF è pubblico e reperibile in rete a questo indirizzo.

I DEF del Governo Monti : Aprile 2012

La prima cosa fondamentale per risolvere un problema è conoscerlo, nel caso dei conti pubblici italiani ci aspetterebbe , specie da tecnici (supposti) competenti uno sforzo di analisi e di previsione. Non si chiede una precisione millimetrica ma numeri realistici e se possibile prudenti sui quali calibrare i provvedimenti di politica economica.

Andiamo quindi a vedere quali furono le previsioni su crescita (recessione), deficit e debito che il Governo Monti ipotizzo all’inizio di questo anno nella prima versione del DEF:

(dalle schede di presentazione del DEF 2012 redatto ad APRILE a firma Mario Monti, link alla pagina DEF/aprile di Governo.it)

Numeri a capocchia. Questi sono numeri senza senso, messi in un documento ufficiale dello Stato e sui quali sono state costruite le manovre finanziarie del governo Monti. In particolare, il Governo ad Aprile (mica 2 anni fa!) prevedeva una diminuzione del PIL 2012 del -1,2% quando era già chiaro (e denunciato innumerevoli volte da Rischio Calcolato) che era impossibile.

Passiamo alla questione più spinosa, ovvero quella del deficit:

Il numero chiave qui è “l’indebitamento netto” previsto per il 2012 dal Governo Monti, meglio conosciuto come rapporto deficit/Pil, a leggere oggi 1,7% (di deficit) cadono realmente le braccia (e parliamo di previsioni fatte ad APRILE 2012).

Teniamo a mente ad Aprile 2012, il Governo Monti, dopo un immane sforzo di analisi (con modelli matematici avanzatissimi made in Bocconi?) prevede che dopo 8 mesi, l’Italia avrebbe avuto:

a) Una variazione del PIL pari al -1,2%

b) Un rapporto Deficit/PIL pari al 1,7%

Nel frattempo, Rischio Calcolato denunciava che le previsioni del governo su PIL e Deficit erano R-I-D-I-C-O-L-E e che era in formazione un buco di bilancio fra i 20 e i 25 miliardi di euro a causa di minori entrate e maggiori uscite ( specie a causa di spese sociali come la cassa integrazione )

da VERSO LA BANCAROTTA: C’e’ un BUCO di 20-25 miliardi nei conti pubblici; nuova MANOVRA all’orizzonte (12 Maggio 2012)

….

RISCHIO CALCOLATO prova a fare i conti della serva: un BUCO nelle ENTRATE del 2012 di 20-25 miliardi.

Sul fronte delle Entrate Contributive nel DEF si stima una crescita dell’1,7%, ma nel primo trimestre la crescita e’ stata solo dello 0,8% ed a Marzo nulla. Appare evidente che a fine anno su questo fronte vi sara’ un BUCO tra i 2 ed i 3 miliardi di euro.

Assai peggiore la situazione sul fronte delle Entrate tributarie: il governo stima un maggiore incasso sul 2011 di ben 41 miliardi, pari al 9% in piu’. Il primo trimestre s’e’ chiuso con un modesto +0,7%, e Marzo con un apocalittico -6%. Facendo qualche proiezione, ed immaginando che il trend tributario non segua il dato di Marzo, ma quello dell’intero trimestre (il che potrebbe risultare ottimistico), ed aggiungendo gli ammontari previsti per alcune “poste” che non incidono sul primo trimestre (l’IMU che pesa 11 miliardi addizionali ed i rimborsi IVA posticipati da Dicembre 2011 a meta’ 2012 per 3 miliardi) si avrebbe una stima di maggiori entrate nel 2012 sul 2011 pari ad appena 15-19 miliardi. Aggiungiamo i 4 miliardi di IVA previsti per il passaggio dal 21% al 23% che il governo vorrebbe evitare con la Spending Review; risultato? Vi sara’ comunque un BUCO nelle Entrate Tributarie tra i 18 ed i 22 miliardi di euro….

I DEF del Governo Monti : La Revisione di Settembre 2012

A soli 5 mesi dalle previsioni iniziali del Governo Monti, arriva la revisione di Settembre del DEF che certifica il completo fallimento dei modelli previsionali (o meglio delle cifre a capocchia) utilizzati. Lo ripetiamo, su quelle previsioni, Mario Monti anche in qualità di Ministro dell’Economia e delle Finanze ha basato i suoi provvedimenti di finanza pubblica e soprattutto la comunicazione con i partner europei sullo stato dei conti e dell’economia italiana.

Ecco la nuova “previsione” del Governo Monti uscita il 20 Settembre 2012 nella revisione del DEF, abbiamo utilizzato le tavole ufficiali commentate da GPG Imperatrice:

Come si può notare da Aprile a Settembre (5 mesi….) le “previsioni” del Governo Monti per l’andamento dell’economia e delle finanze pubbliche italiane passano da:

a) Una variazione del PIL che diventa -2,6% dal precedente -1,2% (ovvero una variazione del 116%)

b) Un rapporto Deficit/PIL che diventa 2,6% dal precedente 1,7% (ovvero una variazione del 53%)

Questo il livello di analisi certificato del governo dei tecnici, un miserabile fallimento, non si può aggiungere altro.

Ma il peggio deve ancora venire

Persino nella revisione del DEF di Settembre il Governo Monti mente e tarocca i conti, non possiamo accettare la tesi secondo cui si tratterebbe solo di previsioni errate. Qui siamo di fronte alla palese volontà di fare apparire l’azione di governo e i conti italiani migliori di quanto non siano in realtà.

In sostanza il rozzo maquillage si concentra sovrastimando (ancora una volta) il PIL 2012 atteso e sovrastimando le entrate dello stato.

Come noto il rapporto Deficit/Pil dipende dal buon andamento del prodotto interno lordo (o il non troppo disastroso andamento) e al contenimento del Deficit. Il Deficit è la differnza fra entrate e uscite dello stato, le entrate in massima parte sono composte dalle tasse.

Andiamo con ordine, nella revisione del DEF di Settembre il Governo Monti, per l’anno 2012 afferma che:

a) Un aumento del 5,7% di entrate tributarie fra il 2011 e il 2012: Dopo 7 mesi, le entrate tributarie sono aumentate del 4,7% anno su anno ma l’effetto della recessione si farà vedere nella seconda parte dell’anno specie per quello che riguarda gli anticipi sulle tasse 2013. Prevedere un aumento delle entrate a fine anno ancora di un punto percentuale superiore a quanto ottenuto nei primi 7 mesi del 2012 è irrealistico.

b) Un aumento del +0,9% delle entrate contributive fra il 2011 e il 2012: Qui siamo alla fantascienza, anzi alla perfetta malafede. I conti (previsionali) sono palesemente taroccati. Nei primi 7 mesi del 2012 le entrate contributive (pare che i disoccupati e i lavoratori in nero non paghino i contributi,) sono GIA’ diminuite dell’1,5% rispetto al 2011. Non esiste una possibilità al mondo che alla fine di questo anno gli Italiani riescano (o vogliano) pagare tanti contributi da invertire la tendenza. Anzi, la diminuzione delle entrate contributive è destinata a salire di pari passo con il tasso di disoccupazione e l’aumento delle ore di Cassa Integrazione.

Rischio Calcolato fa una stima per difetto di un BUCO di altri 10 miliardi di euro nei conti pubblici a causa di minori entrate fiscali previste e minori entrate contributive previste.

c) Infine abbiamo la previsione di -1,02% del PIL Nominale 2012 (ovvero non corretto per gli effetti dell’inflazione): patetico, semplicemente patetico. Ovviamente in malafede. Anche in questo caso è impossibile che improvvisamente si inverta una tendenza che vede il PIL NOMINALE scendere trimestre su trimstre di 2 miliardi di euro. (sta avvenendo da 4 trimestri consecutivi).

Rischio Calcolato fa una stima per difetto di un PIL Nominale 2012, in discesa fra -1,3% e -1,6%. E dunque di una discesa del PIL Reale fra -2,9% e -3,3% (e non -2,6%)

Sembrano piccole variazioni, ma in realtà sono gigantesche se si pensa che si basano su 7 mesi di dati acquisiti e solo 5 mesi di previsione.

Conclusioni

Il Governo Monti

a) Ha fatto crollare il PIL: nel 2012 chiederemo al -2,5/-2,7% (ben il 2,0-2,5% meno della media UE, mentre da 15 anni crescevamo meno della UE dello 0,7/1,0%)

b) Ha creato 800.000 nuovi disoccupati, 200.000 nuovi cassaintegrati, fatto passare 400.000 lavoratori al full time al part time

c) Ha fatto crollare la produzione industriale, i consumi, gli investimenti

d) Ha fatto peggiorare brutalmente le finanze pubbliche: il debito cresceva nel 2010 e 2011 di circa il 2% all’anno, con lui +7% (dal 120 al 127%), ed il deficit e’ sempre quello

Il Governo Monti e’ una sciagura. La sciagura sta nelle politiche suicide adottate (manovra recessiva basata all’85% sulle tasse).

E per buon peso: Preparatevi perché tra pochi mesi noi cittadini e l’Europa ci renderemo conto che il Governo Monti tarocca palesemente i conti e che abbiamo un uletrore BUCO di BILANCIO di 10 miliardi di euro non ancora rendicontato.

p.s. vi preghiamo di diffondere il più possibile questo post, riteniamo un fatto gravissimo e lesivo della fiducia dell’Italia sui mercati che il Governo in Carica faccia previsioni palesemente false. Queste “previsioni” saranno portate con tutta probabilità nei consessi comunitari e del FMI a supporto della credibilità dell’Italia. NON DEVE ACCADERE. Se si scoprisse ex-post una pratica di palese e rozzo maquillage sulle previsioni dei conti pubblici le conseguenze sarebbero catastrofiche.


Fonte: http://www.rischiocalcolato.it/2012/09/ ... -euro.html
(anche per veder le tabelle).

COMMENTO:

Come al solito il dispotismo dei numeri (taroccati) e dei paletti dichiarati come leggi immodificabili e poi spostati alla bisogna.
Come il discorso della candidatura: prima un NO grande come una casa e adesso il sì in diretta dal CFR a New York con immediato avallo di Montezemolo & Co.
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
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TOBIN TAX in Italia

Messaggioda domenico.damico » 01/12/2012, 18:30

La Tobin Tax rischia di sparire

Sia dall’interno del governo che
da parte di alcuni parlamentari sembra essere stata dichiarata l’intenzione di annacquare la tassa
sulle transazioni finanziarie


di Roberto Giovannini

Rischia di essere quasi totalmente vanificata la Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie che il governo Monti aveva inserito all’interno della legge di stabilità. La norma si pone l’obiettivo di colpire con un’imposta di modesta entità la speculazione finanziaria, che sostanzialmente non paga tasse, anche per generare un gettito da destinare alle politiche sociali e internazionali su sviluppo e clima. Tra poco, all’interno della più ampia legge di stabilità, la nuova tassa verrà discussa al Senato.

Secondo le stime del governo, la Tobin Tax – fortemente ostacolata dai poteri “fortissimi” della finanza - avrebbe un introito di circa 1 miliardo di euro. Ma sia dall’interno del governo che da parte di alcuni parlamentari sembra essere stata dichiarata l’intenzione di annacquarla ulteriormente, esentando dalla tassazione i derivati, cioè proprio quei prodotti finanziari più speculativi e che sono stati causa scatenante dell’avvio della crisi dei mercati dal 2008.

Contro l’indebolimento della Tobin Tax si è già dichiarato il Partito Democratico: «la Tobin tax non può essere annacquata – dice Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche alla Camera - È una tassa che deve essere applicata seguendo un criterio semplice: tutti devono pagare e tutti devono pagare poco, senza altre scorciatoie». Il cosiddetto “modello francese” cui si ispirerebbe la modifica, esclude appunto dall’ambito di applicazione i derivati, senza però distinguere tra gli strumenti di copertura dal rischio, e quelli speculativi. “Naturalmente - aggiunge Boccia - è all’opera chi vuole creare allarme per impedire l’introduzione di questa norma e parla di rischi per i risparmiatori e per il business in Italia: così si fa solo un pessimo servizio al Paese e alla finanza sana, quella che coopera con le imprese e l’economia reale.

Dello stesso avviso è la Campagna ZeroZeroCinque, sostenuta da oltre 50 organizzazioni della società civine (associazioni, reti, sindacati, ong, e altri soggetti), che da anni promuove l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie. In uno studio degli economisti Leonardo Becchetti e Nicola Ciampoli, si fa notare che i derivati rappresentano attualmente una base imponibile pari a 8.546 miliardi di euro, contro i soli 666 miliardi di transazioni che riguardano le azioni. In pratica, esentando i derivati il gettito si ridurrebbe da 1,088 miliardi a soli 233 milioni. Una scelta sbagliata, tanto più che tra il 2000 e il 2009 il mercato dei derivati finanziari non regolamentati in Italia è passato da 1.400 a oltre 10.000 miliardi di dollari. Una crescita del 642% in un decennio. Nello stesso periodo il PIL è aumentato del 26%. “A cosa è dovuta questa crescita abnorme? – chiede Campagna ZeroZeroCinque - tutte operazioni di copertura di un rischio o lo sviluppo di un gigantesco mercato speculativo?”

Fonte: http://www.lastampa.it/2012/12/01/econo ... agina.html
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