SISTEMA BANCARIO OMBRA vs UE

Questa sezione accoglie discussioni e segnalazioni su articoli usciti dai vari mezzi di informazione

SISTEMA BANCARIO OMBRA vs UE

Messaggioda domenico.damico » 20/03/2012, 13:59

Sembra che l'UE abbia acceso i fari sul sistema bancario OMBRA...
ma che luce sarà? Mah, ho qualche dubbio...


Crisi: Ue interverra' su sistema bancario 'ombra', sotto tiro 5 soggetti

Via alla consultazione sul Libro verde della Commissione Ue (dal nostro corrispondente Antonio Pollio Salimbeni) Bruxelles, 19 mar - Sono cinque i soggetti del sistema bancario 'ombra' sotto il tiro della Commissione europea: entita' che realizzano operazioni di trasformazione di liquidita' o scadenza (veicoli di cartolarizzazione come quelli per gli asset-backed commercial paper, i veicoli di investimento speciale), fondi monetari e altri tipi di fondi con caratteristiche di deposito vulnerabili a massicci e brutali disimpegni, fondi di investimento compresi i fondi indicizzati quotati (Etf), societa' che forniscono crediti o garanzie di credito o realizzano operazioni di trasformazione di liquidita' o scadenza senza essere regolamentati come le banche, societa' di assicurazione e riassicurazione che emettono o garantiscono prodotti di credito. Bruxelles ha avviato la consultazione su un Libro verde per definire proposte di vigilanza.

Fonte: http://www.corriere.it/notizie-ultima-o ... 2727.shtml


Anche:

http://www.dirittobancario.it/news/inte ... ne-europea
http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/ ... hannel=M24
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I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
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Re: SISTEMA BANCARIO OMBRA vs UE

Messaggioda domenico.damico » 20/03/2012, 14:37


La UE svela l’esistenza di un “sistema bancario ombra”

Bruxelles ha avviato la consultazione su un Libro verde per definire proposte di vigilanza sul tema Sistema Bancario Ombra

Di che si tratta?
A quanto risulta alla Commissione UE ci sono sotto tiro cinque soggetti/entità che realizzano operazioni di trasformazione di liquidità o scadenza:

1.fondi monetari e altri tipi di fondi con caratteristiche di deposito vulnerabili a massicci e brutali disimpegni
2.fondi di investimento compresi i fondi indicizzati quotati (Etf)
3.società che forniscono crediti o garanzie di credito
4.società che realizzano operazioni di trasformazione di liquidità o scadenza senza essere regolamentati come le banche
5.società di assicurazione e riassicurazione che emettono o garantiscono prodotti di credito.
I lavori sono ancora a uno stadio preliminare, ma la Commissione non ha dubbi sulla necessità di un intervento normativo i cui contenuti saranno definiti tra circa un anno dopo che il Financial Stability Board (G20) avrà maturato una conclusione per fronteggiare la regolazione del sistema bancario ombra a livello globale.

In sostanza, questi soggetti forniscono alternative ai depositi per gli investitori e l’economia reale, canalizzano risorse verso bisogni specifici, permettono una diversificazione dei rischi, mapossono comportare a loro volte rischi anche estremi perché sono finanziati a breve (il che li espone a improvvisi e massicci ritiri dei depositi da parte dei clienti), ricorrono ad attività di leverage spesso nascosto (con lo stesso collaterale utilizzato più volte); aggirano la regolazione bancaria spezzettando il classico processo di intermediazione del credito in strutture indipendenti che operano tra loro (l’elusione delle regole contabili e di capitale e il trasferimento dei rischi al di fuori del perimetro bancario regolato ha giocato un ruolo importante nella crisi 2007-2008); i rischi possono poi trasmettersi al sistema bancario a causa dei prestiti e delle linee di liquidità contratti.

A livello globale il sistema ombra valeva nel 2011 46mila mld€ (contro 21mila mld€ nel 2002) pari al 25-30% del totale del sistema finanziario e alla metà degli attivi bancari. La parte di tali attivi detenuti nei paesi europei é aumentata tra il 2005 e il 2010: 13% nel Regno Unito, 5% in Germania, 6% in Francia, 2% in Italia. Negli Usa é pari al 35-40%.

Nella Ue già esistono o sono in corso di discussione-adozione diverse norme che regolano l’attività bancaria ombra: per esempio quelle relative alle linee di tesoreria fornite dalle banche ai veicoli di cartolarizzazione e ai rischi di credito collegati, alle esigenze di fondi propri se investono in ricartolarizzazioni complesse, di liquidità, oppure le norme sui gestori di fondi alternativi (come gli hedge funds o quelle di Solvency 2 sulle autorizzazioni per i veicoli di cartolarizzazione nel settore assicurativo. Restano però molte questioni in sospeso legate alla cartolarizzazione, al prestito di titoli e ai vastissimo mercato dei ‘repo’ (pronti contro termine). Per quanto concerne la regolazione bancaria si deve vigilare affinché “le entità sponsorizzate dalle banche siano sottoposti a un consolidamento adeguato a fini prudenziali e siano pienamente sottoposte alle regole di Basilea 3″. Inoltre, va verificato se il regime per le grande esposizioni é sufficientemente stretto per coprire tutte le esposizioni verso il sistema bancario ombra, come contabilizzare la leva cui fanno ricorso i fondi di investimento, se conviene estendere a tutte le altre entità del sistema ombra il trattamento previsto per le linee di tesoreria e il rischio di credito dei veicoli per la cartolarizzazione. I fondi indicizzati quotati (Etf) richiamano il rischio di penuria di liquidità, la qualità del collaterale per il prestito di titoli e le transazioni su derivati (swap) tra fornitori di Etf e le controparti, il conflitto di interesse quando le controparti appartengono allo stesso gruppo. Sui prestiti di titoli e i ‘repo’ ci sono grandi lacune regolamentari: la Commissione vuole piena trasparenza, assicurare una gestione prudente dei collaterali e sulla loro riutilizzazione.

Fonte: http://bimboalieno.altervista.org/?p=4030#more-4030
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Re: SISTEMA BANCARIO OMBRA vs UE

Messaggioda domenico.damico » 20/03/2012, 14:42

Tra i vari commenti:

GURU2012

Una premessa: di questa faccenda del sistema bancario ombra, io, non c’ho capito ‘na mazz’ ma… già lo so.

La storia delle banche buone e di quelle cattive non me la bevo, mi ricorda “mani pulite”: quando il sistema arriva a saturazione e il gioco troppo scoperto, si getta noccioline alle scimmie, lasciando che gattopardescamente nulla cambi.

Ma non andrà così, come non ha funzionato con la POLITICA, tantomeno funzionerà con l’ECONOMIA.

Il sistema va rifondato, come scriveva (incredibilmente) surfer nell’ultimo suo commento, su base etica.

Il ciò per me significa che ogni elemento di una comunità debba aver garantita (dalla comunità stessa)la possibilità di una vita DIGNITOSA*.

Questo prima di TUTTO.

* cosa io intenda per “dignitosa” ve lo spiego un’altra volta. Se fate i bravi.

...

SAKURA
...
Partiamo prima con il definire cos’è una comunità e se ne esiste una in Italia e chi la compone, poi definiamo attraverso quali meccanismi e attraverso quali finanziamenti si renderà fattiva la garanzia.
...

MIO INTERVENTO

Sakura chiede cosa sia una comunità. Domanda più che legittima, considerando che viviamo in una società che privilegia la nuclearità, l’isolamento, la divisione.
Le comunità vanno create, non c’è una definizione e ancora meno una strada tracciata.
Ormai è evidente che nei prossimi tempi ci saranno cambiamenti epocali, profondi, dolorosi ma anche stimolanti, creativi, floridi di speranza.

Ed è necessario parlarsi, confrontarsi, studiare le strutture presenti e capirne l’intrinseca inettitudine (ormai la parola spia di questo blog…); si sta verificando una cosa strana: in certe conferenze, dove si parla di argomenti relativi a una economia alternativa, negli incontri delle associazioni etc si incontrano ex militanti di destra o di sinistra, che si guardano in modo nuovo, guardingo certo, ma forse anche “rassegnati” a questo nuovo INCONTRO.

Il sistema bancario, il suo modus operandi, la natura stessa della moneta sottintende tutta una serie di conseguenze che si stanno spaginando sotto i nostri occhi.

Le forze finora dominanti stanno facendo di tutto per fare in modo che lo statu quo non vada perso, che il loro potere sia conservato, che l’ideologia del debito non perda.
Lo fanno ammantando di scientificità la loro ideologia, dando forza di legge alle loro circolari interne, mettendo uomini di cultura ed estrazione bancaria/finanziaria nelle istituzioni, senza neanche passare per il voto. Lo fanno portando avanti lo stanco spettacolo (alla debord) generale, cannibali di ogni forma di cultura, diversità, vera innovazione. E nuovi territori sono già pronti per accoglierle.

Rimangono le persone, e la loro capacità di reagire, che passa necessariamente dalla conoscenza e dalla passione, non so bene in quale ordine.
Se lasciamo fare, non saremo più capaci di fermare alcunché, perché le maglie si stringeranno e non avremo più la forza di reagire.
Il sistema bancario ombra infatti non sembra un’anomalia, ma la logica stessa di questo sistema, la sua natura, e ci fa intuire quanto potente sia la deriva in atto.
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SISTEMA BANCARIO OMBRA vs UE

Messaggioda domenico.damico » 12/05/2012, 13:42

La finanza-ombra e i suoi fantasmi

di Donato Masciandaro

Ancora una volta le disavventure finanziarie di una banca di investimento anglossassone sollevano preoccupazioni per tutto il mercato. Finché gli Stati Uniti e l'Unione europea non affronteranno davvero la questione di come regolamentare il sistema bancario ombra, siamo destinati a pagare un prezzo, che può essere molto alto: ogni shock aziendale – nato da comportamenti imprudenti o sbagliati, oppure illegali veri e propri – rischia di diventare un problema sistemico, quindi fonte di incertezza, volatilità e instabilità per tutti.

Ieri la più grande banca americana per valore dell'attivo – Jp Morgan – ha annunciato una inattesa perdita su operazioni in strumenti derivati. L'annuncio ha causato una caduta del valore del titolo della banca in questione, e interrogativi – anche pesanti – sul disegno della sua organizzazione, nonché sulla qualità del suo management. Fin qui tutto bene: se esistono delle disavventure aziendali, è fisiologico che i costi – da quelli immediatamente monetari a quelli reputazionali – cadano sull'impresa che di quelle disavventure si è auto dichiarata protagonista. La banca di investimento non aveva altra scelta, essendo il settore nel suo complesso sotto i riflettori. Quello che va meno bene – e che deve far preoccupare – è la ragione per cui le banche di investimento sono sul proscenio: il loro ruolo di possibile catalizzatore delle crisi finanziarie, in quanto parte rilevante del cosiddetto sistema finanziario ombra.

Un elenco di casi vale più di qualsiasi commento: partiamo dal 1974 con Shearson Hammil, passiamo a Bear Stearns e Lehman Brothers nel 2007-2008 e arriviamo a MF Global lo scorso anno. Il dissesto aziendale ha di volta in volta cause diverse, ma quello che colpisce è che gli effetti sistemici – effettivi o potenziali – sono divenuti sempre più importanti. La ragione è una sola: il sistema finanziario ombra è divenuto troppo grande, troppo complesso, e troppo interconnesso con il sistema bancario regolamentato. Ancora oggi per definire il sistema finanziario dobbiamo accontentarci di un'affermazione per esclusione: è sistema finanziario ombra quel complesso di operazioni, intermediari e mercati che svolgono la stessa funzione delle banche, senza essere però adeguatamente regolamentato. Di conseguenza la rilevanza del sistema finanziario ombra è anche ardua da quantificare. Un'ottima ricerca della Banca centrale europea (Bce), condotta da Fabio Recine e altri, offre la prima indagine sulle dimensioni e le caratteristiche della finanza ombra nell'Unione europea, rispetto agli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti la dimensione della finanza-ombra ha oramai superato quella del settore bancario regolato, nonostante la crisi finanziaria: ha raggiunto nel 2011 i 15mila miliardi di dollari. Nell'Unione Europea la dimensione della finanza ombra è cresciuta nel periodo 2005-2007 ad un tasso annuo del 20%, mentre le banche regolate crescevano ad un ritmo medio del 13%. Arrivata la Crisi, la crescita del settore ombra ha rallentato; ma al 2011 le sue dimensioni sono di quasi 11mila miliardi di euro. Se la finanza ombra rappresenta oggi negli Stati Uniti il 53% del totale dell'intermediazione bancaria e finanziaria, in Europa la sua quota è arrivata al 28% del totale.

Ma quello che è grave riguarda l'effetto tossina che la finanza ombra rappresenta per le politiche economiche: provoca inefficacia ed incertezza nel meccanismo di trasmissione della politica monetaria, nonché della regolamentazione e vigilanza, con effetti che si propagano da un sistema finanziario all'altro, in presenza di integrazione internazionale dei mercati. È chiaro che esiste oggi un nuovo «terzetto inconciliabile»: efficacia della politica monetaria, efficienza dell'integrazione internazionale, rilevanza della finanza ombra. Quando più si tollererà un ruolo importante per la finanza-ombra, tanto più verranno intaccate le politiche economiche della moneta e della regolazione.

È tutto evidente a tutti, tranne che al cosiddetto legislatore: da entrambi i lati dell'Atlantico una montagna di chiacchiere sulla necessità di regolamentare la finanza-ombra non ha partorito neanche il famoso topolino. Negli Stati Uniti c'è un Presidente che ha l'originalità di accusare l'Europa di lassismo, quando nel girone dell'accidia i posti d'onore andrebbero di diritto a chi continua a non legiferare sulla finanza in quel Paese, sia esso democratico o repubblicano. E forse perché entrambi hanno proprio la finanza-ombra tra i più generosi sostenitori delle rispettive campagne elettorali?


FONTE: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbxBoRbF
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Commento

Messaggioda domenico.damico » 12/05/2012, 14:11

Quando si lascia sempre correre, quando l'indifferenza fa in modo che la delega diventi autorizzazione a fare ciò che si vuole della cosa pubblica, la classe politica diventa quel mostriciattolo famelico che ben si conosce, ormai...
Anche se tantissime persone continuano a legittimare questa classe politica con il proprio voto.

Quando invece non si conosce o non si vuole conoscere, come nel caso della gran parte dei cittadini riguardo a moneta, debito, sistema bancario, tutto diventa possibile.
Si arriva alla generazione di un buco nero, che tutto trascina, la cui natura, forma e sostanza sembrano incomprensibili.
Quando parlano gli economisti, sembra che ciò che descrivono sia un mondo perfetto, con una coerenza interna inattaccabile, con un etica ferrea e giusta.
Poi arrivano le crisi, e si scarica ogni colpa su singoli improvvisamente onnipotenti (vedi caso JP Morgan), o sul fantomatico sistema finanziario ombra, ancora indefinito e indefinibile, e degno delle peggiori tesi complottare di internet.

Tutto per non ammettere che forse questo potere di generare moneta-debito è troppo importante e potente per affidarlo agli squallidi interessi di quattro banchieri, che pensano (ovviamente) al loro profitto e non certo agli interessi della comunità.

Tutto per non dire alle persone che tutta questa complessità serve a nascondere una verità molto più semplice, banale e anche brutale: la moneta è un bene comune, e la comunità DEVE assumersi la responsabilità di conoscerne i meccanismi di funzionamento, i risvolti sociali, e la capacità di gestirla in modo diretto, generando così le possibilità di cambiamento oggi castrate dal debito e da chi lo gestisce per i propri interessi.
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