LE ULTIME PAROLE FAMOSE

Questa sezione accoglie discussioni e segnalazioni su articoli usciti dai vari mezzi di informazione

LE ULTIME PAROLE FAMOSE

Messaggioda domenico.damico » 14/03/2012, 17:13

(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Washington, 17 mag 2007 –

‘Non ci sara’ alcun effetto di contagio sostanziale dal mercato ‘subprime’ al resto dell’economia o al sistema finanziario’. Lo ha detto Ben Bernanke, presidente della Riserva Federale, commentando, in un convegno presso la Chicago Federal Reserve Bank, la crisi che da qualche mese scuote il mercato dei mutui ipotecari ‘subprime’ negli Usa. Bernanke ha detto di prevedere un acuirsi dei problemi di liquidita’ nel settore quest’anno e nel 2008, ma ha aggiunto che la crisi nel suo complesso avra’ soltanto un impatto ‘limitato’ sul resto del mercato immobiliare. Il settore dei mutui, ha sottolineato, e’, in generale, ‘molto solido’ con la sola eccezione degli strumenti ‘subprime a tasso variabile che coprono circa due terzi dei prestiti totali ‘subprime’ e il 9% circa dei primi mutui in circolazione.

SOLE24ORE
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I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
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LE ULTIME PAROLE FAMOSE

Messaggioda domenico.damico » 28/02/2013, 18:02

Draghi: la disoccupazione è una tragedia
Ridurla è una sfida urgente


Il presidente della Bce: dobbiamo riformare le nostre economie. «L'euro? Un mezzo per promuovere la pace tra le nazioni»

http://www.corriere.it/economia/13_febb ... bb62.shtml
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Allarme dei servizi...

Messaggioda domenico.damico » 01/03/2013, 17:22

Allarme dei servizi...
sembrerebbe un vecchio giochetto.

Servizi, crisi alimenta tensione sociale
MINACCIA CIBERNETICA RAPPRESENTA LA SFIDA PIÙ IMPEGNATIVA PER IL SISTEMA PAESE»
La relazione degli 007 al Parlamento: «La minaccia anarco-insurrezionalista può produrre attentati spettacolari»

Dalla minaccia cibernetica a quella anarco-insurrezionisti. Dalle grandi opere ai pericoli in Afghanistan. E ancora banche, made in Italy e, ovviamente, la Tav. Il rapporto dei servizi segreti al Parlamento lancia l'allarme terrorismo legato alla crisi economica. Se non ci fosse una ripresa c'è un rischio concreto di un innalzamento delle «tensioni sociali» e «contestazioni ad esponenti politici e sindacali». Fino ad arrivare ad «attentati spettacolari».

Fonte: http://www.corriere.it/cronache/13_febb ... 1fe2.shtml
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Re: LE ULTIME PAROLE FAMOSE

Messaggioda domenico.damico » 10/07/2013, 17:24


Ubs, Bernanke pronto a comprare titoli di Stato Ue

Dal 2008 la Federal reserve attua una politica monetaria espansiva attraverso massicci acquisti di obbligazioni Usa nel tentativo di rilanciare l'economia. E' il cosiddetto quantitative easing, giunto oggi alla quarta edizione e adesso è nel mirino degli investitori che si interrogano sulla sua efficacia e su quanto a lungo ancora potrà durare.

In un'economia interconnessa come quella attuale, infatti, le mosse di una banca centrale risolvono solo una parte del problema se poi le altre banche centrali non agiscono in modo coordinato. Il problema è l'Europa, la cui politica di austerità sta mettendo a dura prova anche le economie degli altri Paesi. Non a caso la Cina sta rallentando il ritmo di crescita. Ecco perché la Fed potrebbe scendere in campo anche nel Vecchio Continente comprando titoli di Stato, così come ha fatto negli Usa, e nulla glielo può impedire.

"È ancora troppo presto per valutare questa politica perché ne abbiamo visto solo la prima parte. Come scrisse nel 2009 Anna Schwartz, per una banca centrale come la Federal Reserve allentare la politica monetaria per combattere la recessione, per poi contrarla quando la ripresa è effettivamente in corso, è una pratica standard. Bernanke finora ha solo portato a termine la prima metà con una politica estremamente espansiva», spiega Andreas Hoefert, capo economista per il mercato europeo di Ubs wealth management.

Ma con Wall street ai massimi storici, negli ultimi mesi il mercato ha iniziato a prendere il considerazione l'ipotesi di una marcia indietro della Fed. Qualche investitore come Bill Gross, gestore di Pimco, ha detto che si aspetta una mossa del genere già a settembre, ma la maggior parte degli operatori è convinto che un restringimento della politica monetaria delle Fed avverrà non prima della fine del 2013.

Secondo Hoefert Bernanke, che lascerà la sua carica nel gennaio 2014, potrebbe entrare nella storia come il primo presidente della Fed a non aver mai imposto una stretta della politica monetaria durante il suo mandato. Il problema infatti è che per ora gli effetti di questi maxi piani di espansione monetaria si sono visti su Wall street, che continua a macinare record su record, mentre sull'economia reale i numeri non sono altrettanto brillanti.

"Il successo dell’allentamento resta in dubbio anche se è vero che, al contrario di altri Paesi, gli Usa non sembrano a rischio di cadere in una recessione a doppio minimo e che la disoccupazione si sta riprendendo, con un ritmo lento ma sicuro. Inoltre il mercato azionario attualmente sta rincorrendo un record dopo l’altro", sottolinea l'esperto.

Tuttavia, ricorca Hoefert, negli scorsi mesi i tassi di inflazione Usa hanno segnato una tendenza al ribasso. "Sia l’indice dei prezzi al consumo principale sia l’indice dei prezzi core per le spese per i consumi personali, il parametro di inflazione preferito dalla Fed, stanno scendendo verso la soglia di un tasso di crescita annuo dell’1%. Se questa tendenza continua, presto potrebbero riaffacciarsi i timori per una nuova deflazione", aggiunge l'economista di Ubs.

Quali le ragioni? "Una delle cause è il calo piuttosto importante dei prezzi delle materie prime, che si potrebbe invece spiegare con la fiacca crescita globale. In effetti i dati del Pil del primo trimestre indicano che, mentre l’economia Usa sta accelerando, il tasso di crescita di molti mercati emergenti, in particolare della Cina, sta perdendo la sua dinamica. Ancora peggiore è naturalmente la situazione in Europa, che resta in recessione se non in depressione. Se questa situazione dovesse proseguire per un periodo più prolungato, potrebbe compromettere gli sforzi della Fed nella lotta alla deflazione", sottolinea Hoefert.

L'economista sostiene infatti che la politica monetaria secondo la strategia del colpisci e stupisci che la Fed attua dal 2008 ha forse sorpreso molti, ma non chi ricorda le perole del suo presidente Bernanke durante un discorso tenuto nel 2002, quando era membro del Consiglio dei governatori («Deflation: Making sure it doesn’t happen here»), che gli è valso il soprannome di «Helicopter Ben», e che definisce molti anni prima le misure della Fed in una situazione di crisi finanziaria con rischi deflazionistici come quella del 2007–08.

Proprio nel discorso del 2002 Bernanke aveva anche detto che "la Fed ha l’autorità per acquistare sia debito pubblico straniero sia debito pubblico nazionale. Potenzialmente questa classe di attivi costituisce un ampio obiettivo per le operazioni della Fed, in quanto la quantità di attivi stranieri selezionabili per l’acquisto da parte della Fed è di molte volte superiore al livello del debito pubblico Usa".

Un arma potenzialmente molto efficace dunque, quella che ha a disposizione la Fed nel suo arsenale. "Nulla può fermare la Fed dal fare il lavoro che la Bce si rifiuta di fare o accetta di fare solo in cambio di una stretta fiscale ancora maggiore nei Paesi periferici: acquistare i titoli di Stato di Spagna, Italia e altri Paesi per allentare le condizioni monetarie di tali nazioni", prosegue Hoefert.

Nel suo discorso Bernanke ha anche sottolineato che un tale intervento avrebbe un «potenziale impatto su una serie di mercati finanziari, compreso il mercato dei cambi».

"Tuttavia in un mondo segnato dalle guerre monetarie, in cui il Giappone ha già sparato la sua ultima salva e l’euro rimane il combattente furtivo, un tale ipotetico ultimo intervento potrebbe finalmente far uscire allo scoperto l’euro e mettere la Bce di fronte al fatto che una depressione europea autoindotta non è un evento isolato, ma uno che ha effetto sulla ripresa mondiale", conclude Hoefert.

Fonte: http://www.milanofinanza.it/news/dettag ... enzie=TMFI


MIO COMMENTO:

Vabbè, ma allora qual è il problema?
In America tutti questi grandi economisti come lo stesso Bernanke, come Krugman che criticano continuamente la BCE...

Praticamente Bernanke ci dice che se volesse manderebbe all'aria tutta la politica monetaria della BCE!
Basterebbe che si presentasse alle aste dei titoli pubblici italiani e si offrisse di comprarli allo 0,1 % di rendimento!
Sai che bella botta di liquidità per le casse italiane...

Perché non lo fa? E perché minaccia di farlo?
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