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Riforme - L'antropocrazia di Bellia

MessaggioInviato: 16/07/2012, 15:08
da domenico.damico
Nicolò Giuseppe Bellia - anch'egli tra gli oratori del convegno di Montegrotto Terme - ha elaborato un importante disegno di riforma della società, che si basa e prende forma dalla triarticolazione sociale di Rudolf Steiner.

Nel suo testo, Verso l'antropocrazia, Bellia spiega quale siano le riforme necessarie per una riforma armonica della società e dedica uno spazio importante alla riforma monetaria, basata su una moneta elettronica, sul reddito di cittadinanza e sulla fiscalità monetaria.

Qui di seguito il link al sito di Bellia, dove potrete consultare gratuitamente tutto il libro citato e in generale il pensiero dell'autore.

http://www.bellia2.com/

Re: Riforme - L'antropocrazia di Bellia

MessaggioInviato: 22/02/2013, 2:14
da Christian
L'antropocrazia proposta da Bellia sembra abbia molto in comune con l'economia naturale che ho trovato in questo documento.

L’economia naturale. Solo un’utopia?
di Daria Lepori*
L'economia può essere paragonata alla natura: la natura produce alimenti e li regala e tutti i suoi esseri- Se la natura è sana, c'è abbondanza. Il cibo è deperibile e può quindi essere immagazzinato solo per breve tempo. E non esistono interessi. Piante e animali non pensano ad accumulare più di quanto riescano a utilizzare.
Non esistono piante o animali "poveri" o "ricchi". Se e quanto gli animali lavorano per procurarsi il cibo dipende molto dalla specie. Ogni animale selvatico si comporta secondo la sua indole. Per far lavorare un animale in cattività bisogna incitarlo continuamente.
Nessun animale lotterebbe per un diritto al lavoro.

Nel sistema che conosciamo, il cibo dell'economia sono i soldi. Lo Stato non regala soldi ai cittadini, al contrario, esige da loro che paghino le tasse.
Non c'è abbondanza di soldi, la mancanza è così grave che ogni anno gli Stati si indebitano sempre di più. Si sta molto attenti alla stabilità della valuta, per mantenere il suo valore per lunghi periodi.
Esistono gli interessi, quindi sia i depositi che i debiti aumentano sempre di più. I cittadini fanno di tutto per accumulare sempre più soldi. I ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri. E per quanto riguarda il lavoro, la maggior parte svolge mansioni che raramente corrispondono all’indole di ciascuno. Per quanto non si svolgano volentieri questi lavori ci si batte duramente per il diritto al lavoro. Nonostante questo diritto al lavoro, la maggioranza della popolazione mondiale è senza lavoro. Dall'altro lato c’è abbondanza di merci e servizi offerti. L’economia si comporta in modo esattamente opposto alla natura.
Nuovo modello economico: economia naturale
La base dell’economia naturale è lo Stato che dona liberamente. Ogni Stato ha la sovranità monetaria, produce i suoi soldi e li regala ai suoi cittadini. Il
passo iniziale è il condono generale dei debiti. Per non danneggiare nessuno si versano ai creditori i soldi che spettano loro. Poi si abroga l'economia
degli interessi. Da quel momento la una valuta è "deperibile". Non ha senso accumulare e tenere ferma una grande quantità di denaro, perché perde
rapidamente il suo valore.
Valuta deperibile
Tutti gli Stati si sono potrebbero definire un tasso unico di deperibilità, per esempio il 100% all'anno. Quindi dopo un anno i soldi valgono la metà.
Bisogna notare che valore e pagamento sono due cose diverse. Il valore si esprime in punti e resta uguale nel tempo, merci e servizi hanno un valore
fisso. Invece la valuta è contrassegnata con l'anno di emissione. Il valore della valuta cambia ogni trimestre.
Nel periodo di transizione tra un anno e l'altro i conti bancari vengono gestiti in entrambe le valute, quella dell'anno vecchio e quella dell'anno nuovo. Ogni anno si emette denaro contante nuovo. Nell'anno che segue si può cambiare il denaro dell'anno precedente al cambio di due a uno.
Lo Stato regala ad ogni cittadino, di qualunque età, un fisso mensile di 1000 punti, che copre i costi della sussistenza. Ci sono molte cose che non servono
più: tasse, cassa malati, previdenza sociale.
Dal momento che lo Stato crea da se il suo denaro, non ha bisogno di esigere tasse. Questo significa: niente uffici delle imposte, niente contabilità,
niente lavoro nero e molta amministrazione in meno. Lo Stato finanzia le prestazioni sociali, la sanità, le pensioni, i soccorsi.
Come in natura, ognuno fa quello che corrisponde alla sua indole. Chi ama fare il pane fa il pane, chi ama suonare fa musica. Siccome i soldi sono deperibili,
chiunque bada a spenderli al più presto e a godersi qualche lusso. L’economia è fiorente ma siccome ognuno lavora solo finché ne ha voglia non c'è sovrapproduzione a pesare sull'ambiente.
La donazione libera
La donazione libera è un elemento, fondamentale del sistema economico naturale. L’importante non è massimizzare gli utili, ma donare agli altri o a se
stessi la massima utilità o la massima gioia con dispendio minimo. Non è necessario ricevere direttamente un controvalore, perché utilità e gioia ritornano
moltiplicati a colui che ha donato liberamente.
Lo Stato che dona liberamente è un buon esempio.
Il benessere generale automaticamente si riflette nello Stato. Stato e cittadini sono comunque la stessa cosa.

http://www.acli.ch/ILDialogo/dialogo_2007_3/p14.pdf

Il sito di riferimento per l'economia naturale è Joytopia (tedesco con del materiale in inglese): http://www.joytopia.net/zukunftskonzept.html