Alessandria

Discussioni su argomenti che in apparenza possono sembrare lontani dalla questione monetaria, ma che comunque sono ritenuti meritevoli di interesse.

Alessandria

Messaggioda millemondi » 22/04/2013, 17:45

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Rilanciamo Alessandria... verso dove?

Contro tutte le previsioni dei menefreghisti, il progetto Rilanciamo Alessandria ha sempre più forza ed entusiasmo. Nel sottobosco della città, un gruppo di persone ha deciso di dare decoro alla città, con le proprie mani e con i propri mezzi. Quindi il via a sistemare la Passeggiata Sisto, a levare la “rumenta” dai parchi e dalle piste ciclabili, a potare alberi, sistemare aiuole, piantare fiori, e tantissime altre cose. Tutto ciò sta accadendo in Alessandria. L'architetto Paola Testa, l'organizzatrice, non si dà pace, sostenendo con un ammirevole ardimento questa impresa. Un numero sempre maggiore di persone si fa coinvolgere e si rende partecipe.
Ma verso dove si vuole rilanciare Alessandria? La città ora è più bella, grazie al lavoro di questa formidabile gente, ma... ma intorno restano comunque le fabbriche, i capannoni, le ferite profonde. Alessandria e provincia, un'area di colline dolci e pianure, di innumerevoli castelli e variopinte opere architettoniche, una città ricca di Storia, è stata stuprata dalla bruttezza dell'industria obsoleta e senza senso. In provincia le abbiamo tutte: Ilva, Solvay, Michelin, fabbriche di materiali plastici, discariche, TAV, mafia, voragini nei conti comunali. Eh sì, le cose stanno così. La città, con le aiuole pulite, i giardini curati, i fiori davanti ai negozi, è una bella cosa, e massima stima a chi dedica tempo al decoro della città, però le ragioni che l'hanno resa brutta (la città) rimangono lì lo stesso. Ma verso dove deve andare Alessandria? Di sicuro verso un obiettivo molto diverso dell'attuale e di quelli precedenti.
Purtroppo i posti di lavoro hanno sempre giustificato ogni sorta di nefandezza, di mancanza di rispetto nei confronti dell'ambiente, della cultura e della felicità umana. Sì, perché è vero che questi dannati posti di lavoro robotizzati e privi di qualsiasi identità hanno davvero giustificato tutto. E oggi, per dare davvero decoro alla città e alla provincia, bisogna anzitutto eliminare gli scempi del passato, nel vero senso della parola.
Quindi creiamo le permesse per rilanciare Alessandria verso il turismo e una agricoltura sostenibile.

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Re: StrAlessandria e la rivoluzione pacifica contro lo spon

Messaggioda millemondi » 16/05/2013, 20:17

StrAlessandria e la rivoluzione pacifica contro lo sponsor Solvay



Domani, 17 Maggio, c'è la StrAlessandria, che quest'anno compie 18 anni. Però, proprio quest'anno che diventa maggiorenne, frequenta brutte compagnie...
Per stupore dei tanti (ma anche no), la StrAlessandria sarà sponsorizzata dalla Solvay, con tanto di logo gigantesco sulla maglia e offerta rinfresco per festeggiare il... bicarbonato. Insomma, da brava adolescente diciottenne con le idee un po' confuse, la StrAlessandria ci ha fatto questo scherzo di cattivo gusto. Siccome si tratta di uno scherzo abbastanza imbarazzante, la maggioranza ha deciso di far finta di niente, o quantomeno di non dare troppa importanza alla cosa. Non voglio pensare che questa omertà sia un atto di vigliaccheria (anche se...), quindi, proprio dedicato a chi ha la memoria corta o è un po' distratto, ricordiamo cosa sia e cosa faccia la Solvay, facendo un piccolo riepilogo della storia di questo polo chimico.

Nel 1900 nacque il polo chimico nella piccola cittadina, a mezza dozzina di chilometri di Alessandria, che produceva il solfato di rame. Appena qualche anno dopo, si cominciò a produrre anche il “Super”, un concime chimico. Poi, agli inizi degli anni Trenta, la società prese altri stabilimenti in varie regioni d'Italia, divenendo così la principale rivale di Montecatini, che nacque nel 1888 e lavorava il rame nell'area toscana di Montecatini di Cecina. Nel 1934 il polo chimico di Spinetta Marengo venne preso dalla Montecatini, e la tipologia di chimici prodotti divenne sempre più variopinta, producendo “colori” (arseniati di piombo, fluosilicati: sodio, bario, zinco, magnesio), acido muriatico e acido concentrato. Nel 1954 si producono anche pigmenti di ferro e di titanio, e nell'anno successivo anche la lana di vetro. Poi, nel 1966, ci fu la fusione tra la Montecatini e l'Edison (società per la produzione di energia elettrica) diventando così la famosissima Montedison (rivale numero uno del polo chimico pubblico Eni). La Montedison aveva una forte influenza da parte di Mediobanca ed un capitale sociale frammentato, spesso privo di un azionista di controllo e soggetto a frequenti scalate in Borsa. Nel 1981 la Montedison si trasformerà in una holding industriale. Nel 1992 la società assume il nome di Ausimont. L'ultimo nome a far parte di questa strategia industriale, fu quindi Solvay, che acquistò il polo chimico nel 2002. Questa azienda multinazionale (con sede a Bruxelles) è tra le aziende leader a livello mondiale nella produzione di polimeri fluorurati ad elevate prestazioni.

Ci sono quindi più di cento anni di storia del polo chimico di Spinetta Marengo, che non cessò mai di produrre sostanze nemiche della Terra e dell'Uomo.
Più di un secolo di Storia che fomentò, anno dopo anno, le solide basi per la c.d. abiezione di massa, creando un processo di normalizzazione mentale che ha permesso, fino ai giorni nostri, di accettare passivamente l'inquinamento dell'aria, della terra, delle falde, e di conseguenza le malattie causate da questo forte inquinamento.
Nonostante questa verità fosse sotto gli occhi di tutti, prevaleva l'idea comune di lasciar fare, giacché il polo chimico, con sembianze di un buon padre di famiglia, offriva l'opportunità di lavoro, e quindi di poter mangiare e aver un tetto. Pure quegli strani filamenti corrosivi di color bianco che cadevano nel mese di Agosto vennero chiamati “neve di Agosto”, per dare un'immagine pressoché romantica alla cosa.
Si potrebbe quasi pensare che questa accettazione c'era perché l'informazione riguardo i pericoli era scarsa e il livello culturale pure, ma non è così. Oggi si sa che Spinetta e dintorni hanno le falde inquinate, che i terreni sono contaminati, che le leucemie e tumori sono legati indissolubilmente al polo chimico (seconda città in Italia per leucemie e/o tumori...), che la Solvay non ha fatto alcuna bonifica nonostante abbia preso i soldi per farla nel 2006. Ecco, si sa tutto questo, ma prevale comunque il fatto che il posto di lavoro possa/debba giustificare tutte queste nefandezze. Già prima il posto di lavoro fungeva da oggetto di ricatto, figuriamoci oggi con la crisi.
Anche gli organizzatori della StrAlessandria sanno di tutto ciò, e sanno anche che decorre un processo contro la Solvay nelle aule del Tribunale alessandrino. E sanno sopratutto che la Solvay si è offerta come sponsor apposta per ripulirsi un po' l'immagine, per fare “buona figura” dinanzi un pubblico incapace di reagire per colpa della propria inerzia.
Però, da una parte, la mossa fatta dalla Solvay è anche abbastanza logica. Certo che coglie l'occasione, già che le è stata data. Nella scuola di strategia multinazionale viene appunto insegnato di fare beneficenza per conseguire consensi, e quindi distogliere l'attenzione degli sporchi lavori che fanno. Tutte le multinazionali fanno così, di conseguenza lo fa anche la Solvay. Ma, a differenza degli accanimenti contro le multinazionali in generale, questa l'abbiamo affianco a casa nostra, e le nefandezze le abbiamo viste tutti. Solo chi non vuole sapere la verità non la sa.
La StrAlessandria, nonostante alcune proteste fatte dai più attenti, non ha voluto lasciare questa brutta compagnia, quindi domani la maglia StrAlessandria-Solvay invaderà le vie di Alessandria, consolidando le certezze di chi la chiama “Città dei polli in batteria”.
A questo punto, visto che ormai il danno è stato fatto, e non è il caso di soluzioni estreme come il boicottaggio della corsa, resta soltanto una cosa da fare:

pagare l'iscrizione, presentarsi all'evento, prendere la maglia e fare una croce sopra il logo Solvay, come un segnale forte e chiaro di non fare parte di questo giochino assurdo.

Non c'è bisogno di alcuna violenza o animi agitati per difendere il Bene. Basta soltanto non accettare il Male.

Io sarò lì, col pennarello in mano... per fare crocette sulle maglie di chi vuole compiere questo piccolo gesto rivoluzionario. Chi vuole “armarsi” di pennarello e fare altrettanto, sia presente dalle ore 17.00 in poi, in Piazza della Libertà.

Grazie, e che vinca il migliore.

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Re: Alessandria

Messaggioda Anto1979 » 20/06/2013, 8:28

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Idee che rilanciano, idee che fanno rinascere la città che è ormai pervasa dallo sconforto e rabbia.

Anche Arcipelago SCEC (da non confondere con l'Associazione Arcipelago, che si occupa di politica) ha come obiettivo il rilancio: quello economico.

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Arcipelago SCEC porta condivisione e cooperazione e lo SCEC, il buono sconto di solidarietà, emesso e donato dall'associazione (NO profit ed apartitica) crea risparmio che equivale al guadagno; crea etica.

Un patto fra commercianti e privati, una collaborazione fra enti, istituzioni, associazioni e stampa. Perché l'economia è di TUTTI.

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Re: Alessandria

Messaggioda millemondi » 20/06/2013, 15:32

Ciao, Antonella. Ti diamo il benvenuto.

Potresti informarci sulle dinamiche dell'Arcipelago SCEC nella provincia di Alessandria? I commercianti che aderiscono a questa iniziativa sono tanti?
Parlaci un po' delle iniziative svolte in questa zona.
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Re: Alessandria

Messaggioda Anto1979 » 21/06/2013, 10:12

Grazie per il benvenuto. :)

Arcipelago SCEC è arrivato, ufficialmente, ad Alessandria nel Novembre 2012 ed in questi mesi è cresciuto grazie agli Attivisti volontari (ora siamo circa 100 fra la città e provincia).

I Soci Accettatori sono 23, sulle Pagine Auree trovi l'elenco: http://www.scecservice.org/pagineauree.php

Il successo di Arcipelago SCEC nasce con il passaparola, parlandone con il proprio commerciante (che egli stesso deve diventare parte attiva parlandone con i propri clienti), parlandone con gli amici, con il circolo che si frequenta, con la palestra dove si allena tuo figlio e poi la scuola, l'amministrazione comunale, le proloco che organizzano le sagre, le radio e i giornali. :D

Stiamo tentando di allargare il circuito, di fare divulgazione e far capire che Arcipelago SCEC è un treno che non va perso (Alessandria non è forse in dissesto?).

Alessandria, in quanto zona ostica, fa molta fatica a credere nell'innovazione o nella solidarietà (chissà perché, poi)... invece ci sono zone in Italia che hanno subito capito il vantaggio dello SCEC e fanno, veramente, comunità.

Arcipelago SCEC non è un'azienda, non è una piramide, non è network marketing... nulla di tutto ciò. :)

Le iniziative in zona: siamo stati invitati a parlare a Radio Gold, CorrierAl si è interessato ed ha scritto un articolo, abbiamo realizzato banchetto informativo durante qualche sagra nei dintorni di Alessandria e alla festa del GAS di Alessandria e a quella di Tortona, abbiamo parlato con il Presidente di qualche associazione in ambito del commercio, qualche Assessore ci sostiene e ci ha permesso di partecipare ai suoi eventi, realizzeremo qualche serata a scopo divulgativo ed il baratto con lo SCEC, parleremo con il Sindaco Rita Rossa... le cose da fare sono tante... ma gli Attivisti sono pochi.

Dimostrare interesse nei confronti di Arcipelago SCEC denota intelligenza e voglia di diventare costruttore del nuovo soprattutto diventando parte attiva.

Il gruppo Facebook Arcipelago SCEC Alessandria: https://www.facebook.com/groups/371598332915020/
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Re: RilaciAmo Alessandria

Messaggioda millemondi » 08/07/2013, 14:18

http://www.youtube.com/watch?feature=pl ... DHx99-JLws

Grande Paola Testa! Anche se non sono alessandrina, faccio parte anch'io dei soci fondatori, e nonostante il menefreghismo dei cittadini, credo fino in fondo nei propositi di questo movimento.
Man mano la città è sempre più pulita, e anche la Cittadella (forte di Alessandria), con l'aiuto dei bersaglieri e FAI riprende vita e decoro, proponendosi come museo militare da visitare.
Si vuole rilanciare la città, è vero, ma ancora non siamo riusciti a metterci d'accordo sul dove rilanciarla...
Ma... chissà quando Alessandria tremerà a colpi di Rock&Roll...
RilanciAmo Alessandria è già piano B :-)
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Re: Alessandria

Messaggioda millemondi » 12/03/2014, 14:55

Resoconto dell'incontro a Spinetta Marengo, il 5 Marzo 2014, organizzata dal Comitato No Discarica. Ergo: sindrome Nimby

Non si aspettava una sala così piena (circa una sessantina di persone), né così tante firme per dire NO alla discarica , a Spinetta Marengo. In questa discarica verrebbero portati tutti i rifiuti del Terzo Valico e TAV (inerti, amianto e altre sostanze chimiche), nonché gli scarti di fonderie e qualsiasi altro rifiuto industriale pericoloso. Insomma, sembra quasi un segnale (benché piccolo) di presa di coscienza in una città enormemente devastata dall'intensiva attività industriale, che ormai va avanti da tanti decenni.
Il luogo predestinato sarebbe l'ex cava, in Località Cascina Guarasca, a 600 metri di una zona residenziale. Inizialmente l'AMAG aveva espresso qualche perplessità sulla scelta del posto, giacché sotto c'è la più grande riserva di acqua potabile della zona. E questa sarebbe stata forse la carta vincente per ostacolare la realizzazione della discarica, visto che la stessa AMAG aveva chiesto finanziamenti alla Regione Piemonte per la costruzione di una nuova centrale di approvvigionamento idrico. Peccato però che la Giunta Comunale “invita” l'AMAG a sospendere tutto, perché sono stati riscontrati altri elementi inquinanti, molto al di sopra dei limiti concessi dalla legge. In soldoni: l'acqua ormai non è potabile, e la discarica, quindi, non cambia lo stato attuale delle cose.
Dopo la notifica di questa circostanza, per mantenere buono l'animo, si parla dell'esempio di Sezzadio, che è riuscita ad ostacolare la realizzazione della discarica. Ma sembra che nessuno dei presenti sia al corrente che discariche abusive, a Sezzadio, ci sono già tante, tantissime, eppure tutte di rifiuti tossici (amianto compreso), sparse qua e là nel sottosuolo.
Però qualcosa stona fin dall'inizio: Giancarlo Pozzi, il propulsore del comitato, esorta svariate volte il pubblico a non mollare perché.. se fanno la discarica il valore degli immobili calerà. Si sente la voce di Alice Claudia Lenaz che dice E la salute?, e Pozzi, quasi preso di sorpresa, aggiunge E anche per la salute!.
Ebbene sì, non si può non riflettere sul fatto che gli abitanti di Spinetta Marengo abbiano sempre difeso a spada tratta la Solvay e/o Michelin. Non si può non pensare a tutto l'inquinamento che c'è da decenni, che ha reso la città la seconda in Italia per tumori e leucemie. No, non si può far finta di niente. Alcuni dei presenti condannano tuttora l'iniziativa di Lenaz contro lo scempio chiamato Solvay, ricordiamolo. Ora, col timore di vedere la svalutazione degli immobili, preme opporsi alla discarica, benché la stessa opposizione non ci sia nei confronti del Tav e del Terzo Valico. Per senso logico, se non si facevano questi lavori, non ci sarebbe neanche la minaccia della discarica, quindi sarebbe ben più utile aggregarsi ai NO TAV e NO TERZO VALICO, a questo punto.
Ma invece il senso logico non c'è, e si lotta ancora una volta per il piccolo orticello, ossia difendere il valore dei propri immobili.
Quindi, n una totale confusione dei piani logici, il pubblico sembra non afferrare del tutto i concetti ribaditi dalla Lenaz , espressi quasi alla fine dell'incontro. Benché abbia spiegato benissimo i danni già fatti dalla Solvay, il pubblico porterà i propri figli e nipoti alla festa delle frittelle realizzata da quest'ultima. Già, perché quello che conta è appunto la discarica, ossia una briciola piccola piccola.
Ma c'è qualcuno, tra i presenti, che sinuosamente partecipa a questi incontri, restando in silenzio: Felice Borgoglio, che in teoria sarebbe parte in causa (ARAL).. Chissà cosa avrebbe invece da dire.
Insomma, qui c'è proprio la sindrome NIMBY ( per Not In My Back Yard, lett. "Non nel mio cortile").

In ogni caso, in assenza di altri motivi per l'impedimento della costruzione della discarica, e carta AMAG bruciata, la vicenda si concluderà il 18 di questo mese, e s'inizia già ad organizzare la protesta davanti al comune per quel giorno.
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Re: Alessandria

Messaggioda millemondi » 12/03/2014, 14:58

Secondo voi quanti pezzi dell'articolo hanno tagliato, quando l'hanno pubblicato nel giornale Il Piccolo?
Mmm...
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Re: Alessandria

Messaggioda millemondi » 14/03/2014, 17:23

Si rivoluziona a 360 gradi.
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Re: Alessandria

Messaggioda millemondi » 14/03/2014, 17:25

Nel giornale Il Piccolo (dopo l'episodio dell'altro giorno, questo era il minimo).
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