Alla stregua di nuovi ideali

Discussioni su argomenti che in apparenza possono sembrare lontani dalla questione monetaria, ma che comunque sono ritenuti meritevoli di interesse.

Alla stregua di nuovi ideali

Messaggioda millemondi » 05/08/2012, 0:48


Alla stregua di nuovi ideali

di Ana Silvestre




Oh, che brutto ritorno di vecchie ideologie, con le sue vecchie pseudo logiche.
In periodi ove il cambiamento è imminente, a causa del crescente malessere tra la Massa, il Potere suggerisce, in modo subdolo, vecchi ideali. Paradossalmente l'ideale del futuro diventa così il passato.
Persino i più progressisti fanno fatica a trovar qualcosa di nuovo per cui lottare, poiché gli stimoli mediatici sono così tanti che ormai si vive l'Era del Nichilismo.
I Nuovi Ideali, nell'Era del Nichilismo, nella saturazione di informazioni, nel caos visuale e lessicale, sono difficili da coltivare, poiché scarseggia lo spazio per farli crescere liberi.



I


(in una stanza)


(Pedro) Antonio, fammi parlare! Ascoltami!

(Antonio) Sì, certo! Tutti ti devono sempre ascoltare! Ma vaffanculo!

(Pedro) Sei sempre il solito isterico. Sei un ignorante, ecco cosa sei!

(Antonio) Ma chi cazzo credi di essere? Il modello per la Nuova Società? Ti sei visto dentro?

Non sei più lo stesso di prima. Dentro di te c'è un inferno. Tu ti odi.

(Pedro) Cos'hai?Hai bevuto troppo medronho?

(Antonio) Può darsi. Ma anche tu sei lì seduto con paura di alzarti. Non fare il superiore.

(Pedro) Facile che io sia ubriaco, non bevo mai. Mica sono come te.


(qualcuno bussa alla porta cinque volte)


(Pedro) Dai, apri la porta!

(Antonio) Sì, ci vado io! E sai perché? Perché sei un debole che non regge 4 bicchierini di medronho. (si alza e va verso la porta) Chi è?

(voce) Come chi sono? Apri!

(Antonio) Ciao, entra pure.

(Zè) Cavolo, che atmosfera...

(Pedro) Perché non hai risposto alla domanda?

(Zè) Quale domanda?

(Pedro) Ti ha fatto una sola domanda e te la sei già dimenticata?

(Antonio) Dovevi dire il tuo nome, sai che fa parte delle regole.

(Zè) State scherzando, vero? Suvvia, chi volete che si freghi degli affari nostri?
Cosa stavate facendo?(guardando la bottiglia) Ah...

(Pedro) Sì, siamo un po' caldi, e allora? Cos'era quella domanda stupida che hai fatto, eh?

(Zè) Quale domanda?

(Pedro) Una domanda hai fatto e non te la ricordi più? Non ho parole.

(Antonio) Se vuoi bere il medronho è lì. Di certo non hai bisogno di bere per dimenticare.

(Zè) Veramente ne ho fatte quattro in tutto. Siete due rompi coglioni. (riempie il bicchierino e si mette a guardare fuori, attraverso la tenda della finestra).

(Antonio_ rivolgendosi a Zè, guardandogli negli occhi) Quindi, per te, il nostro ideale vale così niente che nessun si prende neanche la briga di controllarci?

(Zè) Il nostro ideale vale la pena, siamo noi che forse siamo troppo deboli.

(Pedro) La verità è che la gente non vale niente e non sa neanche cosa vuole.

(Antonio) Ecco, il tale inferno dentro...

(Pedro) Non ti azzardare di riprendere il tuo noioso discorso. (rivolgendosi a Zè) Grazie, mi hai salvato con il tuo arrivo!

(Antonio) Ma perché devi essere sempre così acido? Non si riesce mai a...


(qualcuno bussa due volte alla porta; si appresta ad aprirla Zè)


(Zè) Chi è?

(voce) Sono Eduardo.

(Zè) Suona bene alla porta.

(Eduardo) Ma se mi hai conosciuto dalla voce!

(Zè) Sai come sono le regole.


(si sentono cinque sonori battiti sulla porta e Zè apre la porta)


(Eduardo) Che diavolo! Non hai capito che ero io?

(Zè_ guardando gli altri due) Le regole vanno rispettate, non lo sai?

(Antonio) Esco un attimo a prendere le sigarette. Già un'ora da solo con Pedro è una bella dose. Bisogno d'aria.

(Pedro) Già che esci, prendi un' altra bottiglia di medronho e qualcosa da stuzzicare.

(Zè) Nel bar a fianco ci sono pastèis de bacalhau e pregos no pao. Prendili un po'.

(Antonio) Quando torno posso lavarvi il culetto con acqua di rose?

(Eduardo) Dai, Antonio... prendili, sono una bontà...

(Antonio) Sì sì, va bene... (esce).



(continua)
Ana Silvestre


Tutti sono bambini,
tutti desiderano obbedire
e pensare meno che si può:
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