Ultime dall'Ungheria

Come l'economia invade tutti gli aspetti sociali dal governo alle relazioni all'interno e tra le comunità

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Messaggioda Lorenzo Lenzi » 08/01/2012, 11:25

Ungheria, Fitch taglia rating a spazzatura
Fitch ha tagliato il rating dell'Ungheria a spazzatura, abbassandolo di un gradino a BB+ da BBB-. L'outlook è negativo. Il declassamento dell'Ungheria riflette l'ulteriore peggioramento dei conti pubblici, delle prospettive di crescita e le crescenti difficoltà a finanziarsi sui mercati", spiega Fitch, sottolineando che tutto questo "é stato causato in parte da politiche economiche non-ortodosse che minano la fiducia degli investitori e complicano la messa a punto di un nuovo accordo con l'Ue e l'Fmi".

ORBAN PRESIEDE RIUNIONE EMERGENZA - Una riunione di emergenza sulla crisi, che rischia di portare l'Ungheria alla bancarotta, si è tenuta stamani nell'ufficio del premier magiaro Viktor Orban. Con il primo ministro si sono riuniti il ministro dell'Economia e delle finanze Gyoergy Matolcsy, il governatore della banca centrale Andras Simor, il negoziatore con il Fmi Tamas Fellegi e il ministro della presidenza del consiglio Mihaly Varga, ex ministro delle finanze. Nella riunione è stata decisa una strategia anti-crisi, in vista delle trattative con il Fondo monetario internazionale e l'Ue. L'Ungheria ha chiesto ai due organismi un aiuto finanziario di 15-20 miliardi euro, ma la trattativa è bloccata per l'opposizione di Unione e Fmi alle discusse riforme politiche ed economiche del governo Orban. Il negoziatore Fellegi ieri ha fatto intendere che l'esecutivo sarebbe pronto a cambiare la legge controversa sulla banca centrale, che secondo Ue e Fondo lede l'indipendenza dell'organismo. La modifica della legge secondo il portavoce dell'Unione è un "prerequisito indispensabile" per ogni negoziato. In giornata si attende una conferenza stampa dopo la riunione. Fra la popolazione ungherese intanto si è sparsa la notizia falsa che il governo penserebbe di confiscare i depositi bancari dei privati per risolvere i problemi di finanziamento dello stato (ieri non si è riusciti a piazzare tutti i titoli pubblici messi all'asta). Il portavoce del governo oggi ha smentito, ma le sue parole potrebbe non essere sufficienti per dissipare i timori.

PRESTO DECISIONE PROCEDURA DEFICIT PER 5 PAESI - La Commissione Ue "deciderà molto presto" sulla possibile apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo contro cinque paesi europei non hanno ancora fornito a Bruxelles le prove necessarie per dimostrare che stanno prendendo le misure necessarie per correggere il loro deficit. Lo ha riferito un portavoce dell'esecutivo Ue. I cinque paesi nel mirino sono: Belgio, Cipro, Ungheria, Malta e Polonia. Tutti e cinque avrebbero deficit superiori al tetto del 3% del Pil.

Fonte:http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2012/01/06/visualizza_new.html_41344473.html
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Re: Ultime dall'Ungheria

Messaggioda Lorenzo Lenzi » 11/01/2012, 12:17

L'incontro
La Lagarde al lavoro sull'Ungheria per trattare su un nuovo prestito
Domani la presidente del Fondo monetario, reduce dal vertice con Angela Merkel a Berlino, incontrerà il negoziatore ungherese Tamas Fellegi per avviare i difficili negoziati politici sulla concessione del credito di 15-20 miliardi di dollari per evitare il default
dal nostro corrispondente ANDREA TARQUINI

BERLINO - Ore cruciali per l’Ungheria, per il regime autoritario che la sta rovinando, per l’Europa. Il caponegoziatore Tamas Fellegi è a Washington per trattare col Fondo monetario internazionale, e domani incontrerà la presidente del Fmi Christine Lagarde reduce dal vertice con Angela Merkel a Berlino, per avviare i difficili negoziati politici sulla concessione del credito di 15-20 miliardi di dollari senza il quale il paese centroeuropeo rischia il default a breve. Il governo di destra nazionale del premier Viktor Orbàn – pressato dalle opposizioni in piazza, criticato dall’Europa e dal mondo per le leggi liberticide – si dice pronto a concessioni. Siamo disposti a ritirare le nostre leggi o a cambiarle se ciò è necessario per un accordo con il Fondo monetario internazionale, ha detto stasera il ministro degli Esteri, Jànos Màrtonyi.

Ieri, era stato Orbàn in persona ad annunciare la disponibilità a concessioni e correzioni. E domani alle 17 a Roma, davanti alla sede dell’Ambasciata d’Ungheria in Via dei Villini, si terrà un sit-in organizzato dalla Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana) in solidarietà con i colleghi ungheresi e per la libertà di stampa e la democrazia in Ungheria.“Rispettiamo in pieno l’autorità della Commissione europea, custode dei Trattati europei”, ha detto Màrtonyi in una lettera inviata il 6 gennaio scorso ai partner dell’Unione europea ma pubblicata solo oggi. Fmi e Ue chiedono a Budapest di ripensarci sulle leggi liberticide che abrogano il sistema di checks and balances e la divisione di poteri tipiche di ogni democrazia (Orbàn ha duramente limitato la libertà d’informazione e ha colpito con la scure contro l’autonomia di magistratura, corte costituzionale, banca centrale).

Il regime intanto cerca di calmare l’opinione pubblica con menzogne: secondo il portavoce di Orbàn, Péter Szijjàrtò, la Ue chiederebbe soltanto, come precondizione del credito-salvataggio, la rinuncia da parte del governo a processare l’ex leader dell’opposizione socialista Ferencs Gyurcsàny per accuse senza prove di corruzione, e la revoca delle leggi che privilegiano brutalmente i matrimoni eterosessuali rispetto alle unioni gay. Sciocchezze, non è vero niente, ha replicato a Bruxelles Amadeu Altafaj, portavoce del Commissario Ue alle questioni economiche, Olli Rehn, che il 20 incontrerà Orbàn. Intanto il regime affronta un problema dopo l’altro. Il responsabile governativo dell’autorità di controllo sui mercati, Zsigmond Jarai, si è dimesso protestando per lo stress insostenibile che il lavoro gli causa. Il governo deve varare un piano d’urgenza per salvare dal fallimento la gloriosa compagnia aerea di bandiera Malév (Magyar Légikoezlékédesi Vallalat, linee aeree ungheresi). La Malév, comprata da un investitore russo poi fallito e salvata dalla ristatalizzazione, deve infatti restituire gli aiuti pubblici in osservanza delle norme Ue pro-libera concorrenza. Indice del nervosismo del governo – fino a poche settimane fa Orbàn aveva promesso soluzioni autarchiche alla crisi impegnandosi a dimettersi se avesse dovuto chiedere aiuto al Fmi o alla Ue che definisce spesso costruzione politica fallimentare – è la poesia che pubblichiamo: un alto dirigente della Fidesz, il partito di Orbàn, ha invitato tutti gli ungheresi a pronunciarla per pregare Dio di proteggere il ‘caro leader’ dai maligni stranieri e dell’opposizio
(10 gennaio 2012)

Fonte:http://www.repubblica.it/economia/2012/01/10/news/la_lagarde_al_lavoro_sull_ungheria_per_trattare_su_un_nuovo_prestito-27892996/
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