La macchina sociale

Come l'economia invade tutti gli aspetti sociali dal governo alle relazioni all'interno e tra le comunità

La macchina sociale

Messaggioda ChristianTambasco » 24/02/2012, 9:04

di seguito stralci tratti dal libro "I ragazzi felici di Summerhill" scritto da Alexander Neill con un'introduzione scritta da Erich Fromm

Autorità coercitiva e autorità anonima (introduzione di Erich Fromm)
[...] nel primo caso si impiega la forza, nel secondo la manipolazione psichica.
Il passaggio dall'autorità coercitiva, in voga nel XIX secolo, all'autorità anonima del XX secolo è dovuto alle necessità organizzative della società industriale moderna.
L'accumulazione del capitale ha determinato la formazione di imprese giganti dirette da burocrazie organizzate gerarchicamente. Grandi masse di operai e di impiegati lavorano insieme e ogni individuo è parte di una macchina produttiva organizzata in ogni dettaglio, che per funzionare deve scorrere liscia e senza intralci.

[...] In una oranizzazione di questo tipo l'individuo viene costantemente diretto e manipolato. Anche la sfera dei consumi viene controllata, diretta e manipolata, in maniera analoga. In ogni acquisto si tratti di cibo, abiti, liquori, sigarette, si è sottoposti all'azione di un poderoso apparato di suggestione che agisce con due scopi: da una parte, far sorgere continuamente nuovi bisogni nell'individuo, dall'altra indirizzare questi bisogni nei canali ch offrono all'industria profitti più elevati.
L'uomo viene trasformato in consumatore, in un eterno lattante, il cui unico desiderio è consumare una maggior quantità di cose "migliori".

Il nostro sistema economico deve creare individui adeguati alle sue necessità, individui che cooperino senza difficoltà che vogliano consumare sempre di più. Il nostro sistema deve produrre individui dai gusti standardizzati facilmente influenzabili e dai desideri agevolmente prevedibili. Il nostro sistema ha bisogno di individui che credano di essere liberi e indipendenti, ma che, ciò nonostante, si comportino così come ci si aspetta da loro, uomini che si inseriscano senza attriti nella macchina sociale, che possano essere guidati senza capi e indirizzati senza altra ambizione che non sia quella di fare le cose "come si deve".

[...]In altre parole, per adattarsi, l'uomo moderno ha bisogno di illudersi che tutto venga fatto con il suo consenso senza rendersi conto come questo gli venga strappato con un sottile processo di manipolazione


Alexander S. Neill
[...]le interferenze e i tentativi di guida da parte degli adulti producono solamente generazioni di automi

[...]In questo modo vengono trasformati in persone che accettano lo status quo, un'ottima cosa per una società che ha bisogno di impiegati che siedano senza protestare, davanti a malinconiche scrivanie, di commessi senza personalità, di gente che salga automaticamente sul treno delle 8:30; una società, in breve, che si regge sulle deboli spalle di poveretti, ometti terrorizzati, di conformisti spaventati a morte.
...se vuoi ottenere qualcosa di diverso devi cominciare ad agire diversamente.
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Re: La macchina sociale

Messaggioda domenico.damico » 24/02/2012, 9:51

E' uno dei libri più importanti che abbia mai letto.
Neill, quasi cento anni fa, compie una specie di miracolo: fonda una scuola non coercitiva, basata su principi che stravolgono il credo educativo di quei tempi; quel modello coercitivo che purtroppo ancora oggi è troppo spesso quello di riferimento per quanto riguarda l'educazione dei bambini.

Neill crede nei bambini e nella loro capacità di autonomia, di autogestione, di auto-educazione.
E da lui andavano i bambini e le bambine "difficili", o ritenuti/e tali dalla società, dai genitori, dalle altre scuole.

Summerhill aveva (e ha... la scuola ancora esiste) lo scopo primario di rendere quei bambini delle persone libere, libere dagli schemi imposti, dalle pressioni psicologiche e principalmente dalla paura.

Consiglio vivamente questa lettura.

http://www.summerhillschool.com/camps.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Summerhill
http://www.ibs.it/code/9788874471287/ne ... rhill.html
http://www.comedonchisciotte.org/downlo ... erhill.pdf
Un No deve salire dal profondo e spaventare quelli del Sì.
I quali si chiederanno cosa non viene apprezzato del loro ottimismo.
Ennio Flaiano
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